Cantine Paterno
CATEGORIA: aziende agricole, viniID ANTICONTRAFFAZIONE N.7361
L'Azienda storicamente risale alla fine del Settecento, dedita alla produzione e al commercio del vino, diffuso nelle varie taverne e osterie esistenti lungo la via regia che da Napoli portava alle Puglie, ed inoltre trasportato a Napoli, capitale del regno Borbonico. Sul finire dell'Ottocento con la realizzazione della ferrovia Rocchetta S. Antonio – Avellino si aprirono nuovi mercati, sia italiani che di esportazione verso le Americhe, attraverso le navi mercantili. L'Azienda in quei tempi infatti, commerciava il vino trasportandolo, con numerose coppie di muli da soma, verso i treni merci stazionati presso la stazione ferroviaria di Paternopoli (AV). L'Azienda Paterno ha sede in Paternopoli (Avellino) Italia, ricadente nell'area di produzione 'Aglianico Taurasi DOCG'. L'Azienda da secoli è dedita al settore della viniviticoltura con coltivazione biologica di circa 20 ettari, la produzione e la trasformazione di uve pregiate Aglianico Taurasi (DOCG). Le uve raccolte vengono vinificate nella cantina di proprietà dell'azienda, con impianti tecnologicamente innovativi, nei vari cicli di lavorazione. Una parte del vino prodotto viene destinato all'imbottigliamento (vino novello da tavola) ed una parte viene destinato all'invecchiamento in botti di rovere, dopo il naturale invecchiamento viene imbottigliato quale vino Aglianico Taurasi DOCG. Una piccola parte dei terreni vitati è destinata alla coltivazione di uve bianche (Coda di volpe e Trebbiano) le stesse, vengono vinificate ed imbottigliate con produzione di vino bianco da tavola. L'Azienda Paterno, rileva uve provenienti dai vigneti dell'area DOC dei vitigni Greco di Tufo e Fiano di Avellino, successivamente vengono vinificate nella cantina di proprietà
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E’ una questione di stileLa mia versione dei ricordi
Marmorassi, un paesino sulle colline di Savona a 5 km dal centro città. Per me significa tutto: le mie origini e il mio futuro.
Da Lavagnola si imbocca la strada verso Santuario e alla prima cappelletta si gira a destra, da lì si sale per 2,5 km e fin da piccola salendo avverto l’aria di casa.
A fine 2018 poco prima di compiere 40 anni ho deciso di far diventare il mio lavoro a tutti gli effetti quello che è sempre stato il lavoro di mio nonno e poi di mia mamma.
Sono cresciuta qui in campagna immersa nel verde e nei colori caldi del bosco. Fin da piccola mi piaceva fare lunghe passeggiate nei boschi con mio papà o con i miei nonni o passare i pomeriggi in campagna con mia mamma a raccogliere le verdure.
Vedere mio papà arare la terra era sempre una magia, ora questo lo fa mio marito che nonostante faccia tutt’altro mestiere dedica il suo tempo libero a me e alla mia attività.
L’aiuto più grande in azienda arriva da mia mamma, una donna instancabile che ama la terra e gli animali in modo incredibile, lei non si ferma mai e so che la campagna per lei è stata un grosso aiuto quando è mancato mio papà.
E il verde è stato terapeutico anche per me tanto da trasformarlo in un lavoro a tutti gli effetti, unendo il mio amore per la terra al mio amore per la cucina.
Dai frutti selezioniamo e conserviamo i semi per le stagioni successive, come faceva mio padre e mio nonno prima di lui per conservare e preservare le varietà antiche ed adeguate al nostro territorio.
Raccogliere la frutta e la verdura e poterla trasformare in deliziose marmellate, composte, confetture, dado vegetale, passate di pomodoro, pesto, tisane è per me rivivere la mia infanzia, quando seduta in cucina aiutavo mia nonna a preparare tante prelibatezze che servivano ad allietare colazioni, pranzi e cene invernali.
Riuscire a far rivivere certe emozioni attraverso le coltivazioni e le mie preparazioni in modo naturale, ma in chiave moderna per me rappresenta una mia personale versione dei ricordi della mia infanzia.