Ristorante Strega: come rimanere ammaliati dall’autentico Made in Italy nel Connecticut
La filosofia che è alla base del Ristorante Strega è educare il cliente al “mangiare sano”. Il ristorante Strega rispetta le ricette tradizionali e le tecniche di cottura che rendono i suoi piatti gustosi e indimenticabili. Il menù cambia tre volte all’anno per rispettare al massimo la stagionalità dei prodotti importati direttamente dall’Italia.
L’ambiente è così elegante e sofisticato e quando ci si immerge in esso è impossibile non lasciarsi “stregare” dall’italianità di uno staff competente, caloroso e umano. Fermarsi qui per pranzare o cenare significa regalarsi un viaggio culinario inedito e di qualità. Ce lo racconta Danilo Mongillo in questa interessante intervista che ci ha rilasciato in cui ci racconta la sua personale esperienza di instancabile promotore dell’autentico Made in Italy all’estero.
Com’è nata l’idea di diffondere il Made in Italy all’estero?
La passione per la promozione e tutela del Made in Italy è nata in seguito alla mia esperienza da agente sceltro del corpo forestale italiano. Ero alle Cinque Terre e mi sono subito appassionato all’intensa produzione vinicola di quella zona in cui viene prodotto un eccellente vino che viene esportato all’estero e la cui commercializzazione è molto tutelata. In quel periodo mi sono anche specializzato nel campo dell’antifrode per salvaguardare il consumatore dalla pubblicità ingannevole. Non ho mai smesso di aggiornarmi e formarmi frequentando corsi di specializzazione riguardanti il settore agroalimentare. Sono diventato il referente del corpo forestale Regione Liguria a soli venticinque anni e questa passione per il made in Italy mi ha motivato in seguito ad aprire il Ristorante Strega qui nel Connecticut.
Che tipo di riscontro ha avuto il Made in Italy nel Connecticut?
Qui nel Connecticut l’evoluzione del Made in Italy è stata molto lenta rispetto ad altre zone dell’America. Abbiamo aperto il Ristorante Strega con gradualità. Sin dall’inizio di questa avventura importavamo eccellenti prodotti direttamente dall’Italia ma mancava l’adeguata informazione e l’educazione al Made in Italy. Grazie al Ristorante Strega stiamo educando il popolo americano al “mangiare bene e sano”. Lo guidiamo quotidianamente nella scoperta dell’essenza della cucina italiana. Bisogna fare conoscere gli autentici prodotti italiani. Ad esempio, occorre spiegare come viene prodotto un determinato vino italiano e perché proprio in quella determinata zona dell’Italia viene imbottigliato. Noi non abbiamo solo aperto un ristorante qui nel territorio del Connecticut perché siamo innanzitutto “messaggeri”, promotori dell’autentico e genuino made in Italy.
Sappiamo che il Made in italy diffonde l’autentica dieta mediterranea, per lei cosa significa “mangiare sano”?
La dieta mediterranea è salvaguardata e tutelata dall’Unesco e questo è un grande traguardo per noi ristoratori. “Mangiare sano” significa rispettare le stagioni. La cucina mediterranea ci offre una grande varietà di prodotti in base alla stagione di riferimento. Qui al ristorante Strega rispettiamo la stagionalità dei prodotti italiani. Cerchiamo di proporre un menù variegato capace di valorizzare l’essenza della dieta mediterranea.
Come definirebbe la cucina del Ristorante Strega?
La cucina del Ristorante Strega è una cucina moderna e molto ricercata. Alla base c’è un’attenta selezione dei prodotti Made in Italy. È una cucina elaborata. Ho la fortuna di contare su uno dei più bravi chef italiani, Marco. È una cucina sana, colorata, viva. Quando il cliente vede un piatto lo ritiene quasi un dessert per come è scenografico e per come è ammaliante.
Quanto conta per lei l’estetica, la creatività nella presentazione di un piatto?
L’estetica è importante ma deve conciliarsi in maniera equilibrata con il sapore. Un piatto bello deve essere bilanciato nel sapore. L’estetica non deve andare a discapito della qualità di ciò che si prepara.
Quali sono i piatti che dobbiamo assolutamente gustare presso il Ristorante Strega?
Mi verrebbe da dire tutto il menù. Un bel piatto di pasta ci rappresenta molto all’estero. È molto apprezzata dagli americani.
Secondo lei la vera pizza italiana come deve essere?
La vera pizza italiana per me è quella napoletana, rappresenta una tradizione antica. Noi del Ristorante Strega rispettiamo questo stile di pizza. Qui prepariamo una pizza leggera, bella condita con un bel pomodoro di San Marzano e mozzarella di qualità. La pizza deve essere digeribile. Può diventare un pranzo completo, un’alternativa ad un primo piatto.Che tipo di clientela frequenta il Ristorante Strega?
Qui nel Connecticut c’è una grande comunità italiana. il nostro ristorante si trova a pochi passi dall’Università di Yale e parecchi italiani vengono a trovarci. Sono contenti di aver trovato un ristorante come il nostro che rappresenta al 100% l’Italia. La maggior parte dei clienti sono italiani che per ragioni di studio e lavoro si sono trasferiti qui in America oppure sono figli di emigrati italiani, nati qui.
Quali sono i fattori che determinano il successo di un ristorante italiano all’estero?
Bella domanda, magari lo sapessi! Per me è sempre un inizio. Non mi sento mai arrivato. C’è sempre da imparare. Ciò che posiamo fare e che ci riesce bene è essere sempre focalizzati sulle esigenze dei clienti e non dare mai nulla per scontato. Non si finisce mai di crescere ed evolversi.
.Secondo lei un “bravo chef” quali competenze e capacità deve possedere?
L’esperienza fa tanto. Ho due fratelli chef e poi c’è Marco. Loro hanno accumulato esperienze già dall’età di tredici anni. Hanno avuto la possibilità di collaborare con chef stellati. Sono rigorosi e molto competenti in quello che fanno. Sono fortunato a contare su di loro a cui devo tanto.
Quanto conta pe lei il lavoro di squadra?
Tanto. Reduce dalla carriera militare le posso dire che se non c’è “lavoro di squadra” è difficile raggiungere un traguardo ambizioso. Io cerco sempre di stare a contatto col mio staff, incoraggiarlo, supportarlo. Sono sempre presente. Siamo come una “grande famiglia”. Ci sono ragazzi che lavorano con me sin dai tempi in cui abbiamo aperto.
Qual è la parte più soddisfacente di questo lavoro?
La soddisfazione del cliente. È palese sin nel momento in cui arriva il piatto a tavola. Si coglie un attimo di felicità nel cliente che si sente subito motivato nel gustarlo.
E la parte più noiosa?
Avere poco tempo per sé stessi ma questo non mi pesa tanto. Quando sono a casa sento la mancanza del ristorante.
Quale consiglio darebbe a chi vuole intraprendere il suo stesso lavoro?
Nel Connecticut è molto difficile la parte burocratica. Spesso rallenta il processo di diffusione del Made in Italy. Bisogna essere organizzati in maniera impeccabile. Consiglio vivamente di svolgere questo lavoro con passione, determinazione, immergendosi in esso completamente senza scoraggiarsi mai. Bisogna armarsi anche di pazienza.
Progetti futuri?
Attualmente stiamo ottenendo tanti riconoscimenti che ci motivano ad andare avanti. Per il futuro sono previste tante nuove e promettenti collaborazioni. A Giugno è in programma un prestigioso evento. In esso parteciperanno persone illustri nel campo della cucina italiana. Ospiteremo chef italiani stellati. Sarà l’occasione per ringraziarli per averci trasmesso questa grande e inesauribile passione per la cucina italiana.
ID Anticontraffazione: 7898 | Mariangela Cutrone |