Pasta e Basta, solo l’alta qualità del Made in Italy con un tocco di creatività
Com’è nata l’idea di promuovere l’autentico Made In Italy in Belgio?
Nel 1998 ero un’insegnante. In quegli anni ho partecipato a dei corsi di formazione alberghiera e ho anche migliorato il mio italiano seguendo dei corsi avanzati. All’epoca nei weekend cucinavo a domicilio perché cucinare è sempre stata una delle mie più grandi passioni. Questa passione ce l’ho insita nel mio Dna. Provengo infatti da una famiglia che organizzava spesso feste e amava cucinare per amici e parenti. Da questo mio hobby è nata la voglia di andare in Italia per ricercare di persona i prodotti Made in Italy. Ed è stato così che nel 2000 dopo aver preso tanti arerei e dopo aver conosciuto diverse aziende produttrici italiane, ho deciso di aprire questa attività chiamata Pasta e Basta per promuovere l’autentico Made in Italy che fa la differenza.
Come mai ha chiamato la sua attività Pasta e Basta?
All’inizio commerciavo e diffondevo solo la pasta italiana, più di settanta tipologie di pasta. Successivamente mi sono innamorata degli altri prodotti italiani come l’olio siciliano, il tartufo, il vino.
Qual è il suo tipo di clientela?
I ristoratori che apprezzano la genuinità e l’alta qualità dei prodotti italiani che consentono di dare sapore e un tocco di originalità ai propri piatti.
Quali sono secondo lei i prodotti Made in Italy che non devono mai mancare in una dispensa?
L’olio extravergine d’oliva, il vino, le bruschette, tante tipologie di salsa. Non smetto mai di ricercare il meglio per la mia clientela. L’Italia ha tanto da offrire. Ogni regione è in grado di farti conoscere prodotti tipici che sono tutti da esplorare e gustare a pieno.
In base alla sua esperienza, secondo lei come mai la cucina italiana è tanto amata nel mondo?
Indubbiamente i migliori prodotti gastronomici provengono dall’Italia. La cucina italiana si differenzia per genuinità e per la varietà. È in grado di soddisfare ogni esigenza di palato. La cucina italiana ha alla base la dieta mediterranea che è sinonimo di salute e benessere. Negli ultimi anni la gente è molto attenta nei confronti di cosa mangia. La qualità italiana fa la differenza.
Qual è la parte che preferisce di questo suo lavoro?
Il contatto diretto con i produttori e anche quello con i ristoratori. Spesso i miei clienti mi chiedono consigli su come utilizzare i prodotti che vendo loro. Da questo confronto spesso e volentieri nascono delle inedite ricette che si caratterizzano per la creatività.
Lei, oltre ad essere una grande estimatrice del Made in Italy è anche una brava cuoca. Per lei cosa significa cucinare?
Per me cucinare è arte. Richiede tanta ricerca e sperimentazione. Mi piace attraverso quello che cucino poter diffondere i sapori unici e speciali dell’Italia. Non si finisce mai di essere inventivi, non bisogna solo seguire le ricette ma occorre reinventarle, innovarle.
Quanto conta il fattore umano nello svolgimento del suo lavoro?
Fa tantissimo. Bisogna essere comunicativi, umili, empatici.
Un consiglio che darebbe ad un ristoratore italiano che vuole diffondere il Made in Italy all’estero…
Svolgere il proprio lavoro con impegno. Mai smettere di credere nel potere del passaparola che è la pubblicità più soddisfacente, a mio parere.
In questa epoca dominata dai social media, secondo lei quanto conta l’estetica nella presentazione di un piatto al cliente?
È un aspetto che conta tantissimo al giorno d’oggi. Tramite i social si ha la possibilità di far conoscere gli autentici prodotti Made in Italy. Mi piace tramite essi raccontare le mie ricette e gli aneddoti che sono alla base della preparazione di un determinato piatto. Li racconto non solo tramite delle foto ma anche attraverso dei video.
Progetti futuri…
Durante il periodo segnato dalla pandemia mi sono impegnata nella mia azienda di famiglia nella quale produciamo una birra belga di qualità che in questi mesi sto facendo conoscere in giro per l’Italia perché ci tengo tanto ad esportarla in questo Pese che amo tanto.