Osteria Piemonte
Avreste mai pensato di aprire un’ osteria in una vecchia fabbrica dedicata alla produzione di macchine agricole?
Il Sig. Giovanni, proprietario dell’Osteria Piemonte, sì.
La sua idea, nata dalla passione per la buona tavola e il buon vino, gli ha regalato soddisfazioni e successo.
La nostra redazione ha deciso di intervistarlo per sapere qualcosa in più su questa originale iniziativa imprenditoriale.
Sig. Giovanni, com’è nata l’idea di aprire un’osteria in una vecchia fabbrica?
«Mi sono trasferito in Polonia, nei pressi di Varsavia, nel 2004 perché avevo deciso di comprare a Warszawa una porzione (circa 70.000 mq) di una vecchia fabbrica dismessa intorno agli anni '30, che produceva linee di macchine agricole URSUS.
Ho ristrutturato e destinato i locali ad uffici e magazzini, che do in affitto, ma ho anche pensato di lasciare dei locali, nell’area di circa 15.000 mq dove sono ubicati gli uffici, per coltivare il mio hobby, la buona cucina e il buon vino!
E’ nata così l’Osteria Piemonte».
Che tipo di clientela ha il locale?
«Il ristorante è aperto sia a pranzo che a cena, se così si può dire. In Polonia c’è una diversa concezione dei pasti rispetto all’Italia. Si pranza, o meglio si mangia, in un orario flessibile che comprende tutte le ore della mattina fino alle 3 del pomeriggio, ora in cui si smette di lavorare. Per tale motivo ho dovuto organizzare il locale con doppi turni (e doppi costi di gestione!) in modo da poter servire i pasti lungo tutto l’arco della giornata.
La mia clientela è composta sia da coloro che lavorano negli uffici che da persone che vengono appositamente qui dal centro di Varsavia, soprattutto la sera, perché trovano piatti e prodotti di qualità che non riescono a trovare altrove.
E questo mi regala delle belle soddisfazioni»!
Che tipo di prodotti usi e che tipo di cucina offri?
«Prevalentemente prodotti italiani provenienti, per lo più, da cooperative del cuneese, mia terra d’origine e del Piemonte in generale. Prediligo piatti e prodotti tipici, anche perché la mia idea è sempre stata quella di portare qui i sapori e le pietanze della zona da cui provengo, come i ravioli burro e salvia, il brasato, la salsiccia con patate e la bagna càuda.
Ho anche un’ottima gamma di formaggi tipici, oltre ai grandi classici italiani come il Parmigiano e il Grana Padano.
Dall’Italia importo anche l’olio, il prosciutto sia crudo che cotto e i salumi in generale.
Qui, infatti, i taglieri vanno alla grande.
Amo abbinare pietanze e taglieri ai vini, anch’essi in massima parte piemontesi. La selezione comprende Barbaresco, Barolo e Nebbiolo ed altre DOC e DOCG rigorosamente made in Italy con prezzi differenziati, in modo da averne un po’ per tutte le tasche.
Al ristorante si può ovviamente mangiare anche anche la pizza. Soprattutto per il lunch proponiamo anche piatti un pò più innovativi, offrendo generalmente due opzioni».
Per esempio, oggi, il menù prevedeva, come prima opzione, una classica carbonara e come seconda una pizza al ragù di nostra invenzione.
Non è facile, ma quando c’è passione e si sa cucinare bene, il locale va da solo.
Hai altri progetti per il futuro?
«Sì. Ho intenzione di aprire, entro breve tempo, un negozio di prodotti tipici italiani dove farò anche delle degustazioni in modo che i clienti possano assaggiare ed apprezzare la meravigliosa varietà di sapori del Bel Paese».
Di Laura Bizzarri
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