Napoli Centrale Pizzeria Spaghetteria: la semplicità, l’autenticità e la passione del Made in Italy in Romania
Com’è nata l’idea di aprire Napoli Centrale Pizzeria e Spaghetteria in Romania?
Il progetto era il sogno di mio padre che ha sempre desiderato diffondere all’estero la nostra italianità attraverso l’arte culinaria. Nel luglio del 1997 io e mio padre siamo giunti in Romania per analizzare il contesto. Siamo rimasti in zona circa un mese e ci siamo resi conto che qui la cucina italiana mancava ma, aveva grosse potenzialità culturali ed economiche. Abbiamo subito deciso di investire in questa zona e abbiamo aperto questo ristorante italiano che nel corso degli anni si è evoluto.
Come vi ha accolto il popolo romeno?
La gente era incuriosita nei confronti della cucina italiana. All’epoca e stiamo parlando della fine degli anni Novanta, i romeni avevano poche possibilità economiche di viaggiare all’estero. Vedere un italiano che preparava loro da mangiare era un’attrattiva che è stata subito apprezzata.
Una delle prerogative della cucina italiana è “mangiare bene” e “mangiare sano”. In merito alla sua esperienza di ristoratore lei cosa ne pensa?
L’Italia è lunga da Nord a Sud e nella nostra cucina abbiamo diverse peculiarità, diverse forme di preparazione, cottura. L’Italia offre tanto dal punto di vista culinario. Offre tutto. È completa. La dieta mediterranea è stata inventata da noi italiani e significa mangiare prodotti sani, genuini, freschi che ci mette a disposizione la natura. Il vivere sano è avere a disposizione questa varietà culinaria. Bisogna mangiare tanta frutta, verdura e semi. Molti paesi ci invidiano e hanno ragione. Variare l’alimentazione e sinonimo di salute e fa tanto per il nostro benessere quotidiano.
Secondo lei come deve essere la vera pizza italiana all’estero?
La vera pizza è quella napoletana. Una pizza che racchiude al suo interno tutti i processi chimici che avvengono nell’impastamento e li raccoglie in una successione cronologica che permette di ottenere un prodotto ben idratato, soffice e altamente digeribile.
Quali sono i piatti più richiesti dalla sua clientela?
Principalmente la pasta all’uovo, la pasta fresca come le tagliatelle, le pappardelle, i tagliolini e poi le paste ripiene come i fagottini, i ravioli, i tortellini. Molto richiesta è poi la pizza in tante varietà. Quella che mangi qui è la vera pizza napoletana, come se la mangiassi a Napoli. La nostra clientela ricerca un prodotto fresco, preparato da noi e che ha un gusto ricercato anche con l’abbinamento dei sughi degli ingredienti di qualità.
Una pizza che dobbiamo assolutamente mangiare da voi?
Io sono un amante delle pizze classiche. Prediligo le pizze semplici come la margherita e la marinara con ingredienti che fanno percepire la qualità dell’impasto che fa la differenza qui da noi. Consiglio vivamente una pizza con speck e funghi porcini.
Che tipo di clientela frequenta Napoli Centrale Pizzeria e Spaghetteria?
È una clientela vasta caratterizzata anche da turisti come inglesi e francesi che amano la cucina italiana e che ci chiedono continuamente di aprire anche nelle loro nazioni perché sono ammaliati da ciò che prepariamo.
Quali ingredienti Made in Italy non devono mancare nella sua cucina?
L’olio d’oliva, il parmigiano, la grana padano, il basilico, il sale grosso, la mozzarella di bufala. Devo precisare che le tipologie di sale grosso che stanno in Italia sono stupende e fanno la differenza come le farine ricercate. Ci tengo ad ottenere questi ingredienti, importandoli direttamente dall’Italia. Lo stesso accade per i salumi e la passata di pomodoro.
Quali sono le bevande più richieste?
Il vino italiano. La nostra carta dei vini è ampia. Vendo molto i vini bianchi del Sud Italia. Sono molto apprezzati. Molto richiesti sono anche gli amari ricercati e il limoncello che prepariamo noi con dei limoni che mi faccio portare direttamente da un amico napoletano. Lo prepariamo con successo da anni.
Quali consigli darebbe ad un giovane ristoratore che vuole diffondere il Made in italy all’estero?
Cercare di non scendere a compromessi. Lo consiglio a tutti in seguito alla mia esperienza qui in Romania. Bisogna mantenere l’autenticità e l’originalità dei nostri piatti senza accettare condizioni che non fanno parte della nostra arte culinaria. Molti ristoratori fanno questo errore adattandosi agli usi e costumi dell’estero. Bisogna avere pazienza nell’educare il cliente al mangiare sano perché a lungo andare ripaga.
Nella presentazione di un piatto quanto conta l’aspetto estetico e la creatività?
Questa è una scelta che varia da ristorante a ristorante. Se vuoi comporre un “piatto da copertina” che sia capace di intrigare il cliente per suscitare emozioni prima di cominciare a mangiarlo, è qualcosa di speciale e unico. È un elemento in più. Ma non bisogna dimenticare anche la qualità e il sapore vero. Noi per ragione di esigenze quotidiane dovute al numeroso afflusso di clienti, ci manteniamo sulla semplicità e sulla qualità di ciò che il cliente va a mangiare. Il plating richiede molto tempo e personale accurato che si dedica solo a quello.
Progetti futuri?
Evolverci, non smettere mai di essere al passo coi tempi. Stiamo cercando di espanderci nel campo del delivery che si sta diffondendo anche qui. Negli ultimi tempi la gente preferisce ordinare e mangiare a casa con comodità. Sto anche pensando di espandermi in altri paesi