Maccarò, la passione culinaria partenopea di Maurizio Tortora conquista la Svizzera
Com’è nata l’idea di diffondere l’arte culinaria all’estero attraverso il suo ristorante Maccarò?
Vivo in Svizzera dal 2010. Dopo aver lavorato nel campo della ristorazione italiana in Campania ho deciso di voler diffondere l’autentica cucina italiana qui all’estero perché mi sono subito accorto che la tradizione che ci differenzia nel mondo si stava perdendo. Il Ristorante Maccarò è stato preceduto da altri due ristoranti gestiti con i miei figli che stanno riscuotendo ancora oggi tanto successo. Cerchiamo sempre di migliorarci in quello che facciamo. Alla base del mio lavoro c’è tanta passione e la collaborazione della mia famiglia che mi accompagna in questa mia” missione”.
Come potremmo definire la cucina del suo ristorante?
È la stessa cucina che gustavo nella mia famiglia in Campania. Ci rifacciamo alle ricette della nostra terra d’origine che vengono arricchite con un impiattamento, una cura minuziosa dei dettagli, una selezione delle materie prime che ci differenzia rispetto agli altri ristoranti. Ci tengo ad esprimere attraverso i miei piatti i ricordi di gioventù, i sapori del mio paese, Cava dei Tirreni al quale sono molto legato. Cucino ciò che piace prima di tutto a me e la gente mi apprezza tanto per questa mia scelta.
Per lei cosa significa cucinare?
È un’arte creativa, una passione, una distrazione. Amo cucinare e fare squadra con tutte le persone che lavorano in cucina. Credo nell’ambiente lavorativo armonico e cooperativo. Il fattore umano in questo lavoro fa la differenza. Il calore della cucina è fatto di persone che amano svolgere questo lavoro. Le persone che lavorano nel proprio staff sono valorizzate e rispettate.
Che tipo di pizza possiamo gustare presso il Maccarò?
Da noi si gusta una pizza rigorosamente napoletana con bordo alto. L’impasto ha alla base una farina bianca di qualità. La bravura del pizzaiolo e una lunga lievitazione naturale fanno della nostra, una pizza eccellente, digeribile e tanto amata dalla nostra vasta clientela. È ritenuta una delle pizze migliori di questa zona. Ci ha fatto ottenere tanti riconoscimenti nel corso degli anni. Per la farcitura utilizziamo prodotti italiani come i pomodori di San Marzano, la mozzarella campana.
In base ad un articolo di settore, la pizza è in grado di stimolare il buonumore e la socialità, lei cosa ne pensa al riguardo?
La pizza nasce come prodotto da forno economico. Mi ricordo che quando frequentavo l’università a Napoli la pizza costava pochissimo. Con pochi soldi ti consentiva di fare un pasto completo e gustoso. Rendeva contenti in poco tempo. Oggi gli adulti e i ragazzi si riuniscono per mangiare la pizza. Diventa un evento conviviale. Se è fatta bene dona inevitabilmente un senso di benessere.
Oltre alla pizza, quali sono le specialità che dobbiamo assolutamente gustare presso il Maccarò?
La pasta fatta da noi come i ravioli ripieni, i tortelloni. Sono tutti fatti a mano. Sono il nostro cavallo di battaglia. Anche i dolci sono preparati esclusivamente da noi.
Che tipo di atmosfera e ambiente troviamo presso il suo ristorante?
All’entrata trova una Vespa del 1954 completamente restaurata che è il simbolo della nostra Italia. Segue una piccola pizzeria e una vetrina di prodotti italiani per la vendita che rappresentano la nostra italianità. L’ambiente è rigorosamente partenopeo e rappresenta infatti le nostre origini. È un’atmosfera elegante ma al tempo stesso conviviale.
Qual è la parte che preferisce del suo lavoro?
Quando un cliente mi ringrazia per quello che ha mangiato e mi dice che si è sentito in Italia mangiando i nostri piatti. Questo fattore mi gratifica e mi sprona ad andare avanti.
In questo settore conta di più la formazione o l’esperienza?
Questi due aspetti vanno a braccetto ma secondo me è l’esperienza che fa la differenza. Lo constato personalmente. Ho un bagaglio di esperienza che ho appreso da solo sul campo. Anche se non sono nato ristoratore mi ritengo tale grazie alle mie significative esperienze pregresse maturate negli anni.
Un consiglio che darebbe ad un giovane che vuole intraprendere la carriera di ristoratore italiano all’estero…
Lo spronerei a buttarsi in questo settore, soprattutto in Svizzera che come nazione consente di affermarsi tanto nel campo della ristorazione. Qui c’è ancora spazio per chi vuole mettersi davvero in gioco in questo settore. Consiglio di fare tanta gavetta, accumulare esperienze e soldi per creare qualcosa di proprio.
Qual è la più bella soddisfazione ottenuta in questi anni di carriera all’estero?
Aver raggiunto tanto successo in pochi anni con tre ristoranti che preparano un’ottima cucina e fanno un fatturato buono.