Lo chef Marco Giugliano: il Made in Italy stellato raggiunge il Connecticut
Marco Giugliano è un vero artista tra i fornelli. Sa combinare con fantasia e professionalità gli ingredienti più semplici, ma freschi e genuini. Con la sua abilità, frutto di esperienza nel settore, egli crea piatti gustosi e originali che non si mangiano da nessun’altra parte. Ai clienti del Ristorante Strega, i piatti preparati con tanto amore da Marco, stimolano un inedito “effetto wow” che soddisfa a pieno tutto il team di lavoro del Ristorante.
Marco Giugliano spicca per professionalità, umanità e originalità. Nonostante i tanti riconoscimenti che premiano il suo talento, Marco non smette mai di mettersi in gioco, apprendere nuove conoscenze, fare esperienze professionali. Egli punta sempre in alto. La sua perseveranza e l’amore che ci mette in quello che fa lo aiuteranno a concretizzare il suo sogno ambizioso di aprire un ristorante tutto suo. Di esso e della sua brillante carriera, nonostante la giovane età e le sue umili origini, ci racconta in questa intervista esclusiva.
Com’è nata la sua passione per l’arte culinaria?
Sono originario campano. Provengo da un piccolo paese agricolo. La mia famiglia gestiva un ristorante di nome Nemo. Lì dall’età di quindici anni ho maturato le mie prime esperienze nel settore della ristorazione. Lavorare con la mia famiglia mi ha donato tanto, sia dal punto di vista professionale che umano. Successivamente ho sentito l’esigenza di mettermi in gioco e ho deciso di trasferirmi all’estero. Ho girato tanto per il mondo per acquisire nuove conoscenze, fare la famigerata “gavetta” e poi sono giunto qui nel Connecticut per lavorare insieme a Danilo Mongillo nel rinomato ristorante italiano Strega che amo tanto.
La cucina italiana è promotrice del mangiare sano anche all’estero. Cosa significa diffondere il Made in Italy nel Connecticut?
Qui nel Connecticut la cucina italiana è rappresentata dai piatti tradizionali che rappresentano la nostra tanto amata nazione come gli spaghetti al pomodoro e la pizza. Ma il Made in Italy per me non è solo questo. Per me il successo del Made in Italy dipende dalla genuinità e della freschezza degli autentici prodotti italiani che fanno la differenza. Qui al ristorante Strega proponiamo una cucina tradizionale rivisitata in chiave moderna. Siamo stati premiati dalla nota Guida Gambero Rosso e proprio ieri sono andato a ritirare un premio che ci riconosce come migliore ristorante italiano del Connecticut. Sono riconoscimenti che ci riempiono di tanta soddisfazione e ci compensano di tutti i sacrifici e le energie che investiamo quotidianamente.
Quali sono i prodotti Made in Italy che non devono assolutamente mancare nella cucina del Ristorante Strega?
Le verdure devono provenire dall’ Italia. Ci tengo molto alla qualità dei pomodori che scelgo per le pietanze che preparo. Noi rispettiamo la stagionalità dei prodotti. Non devono mai mancare l’olio extravergine d’oliva, la mozzarella campana e la farina. Sono prodotti che fanno la differenza. Noi non scendiamo a compromessi nella scelta di essi.
Ha degli chef di riferimento che l’hanno influenzato nel corso della sua carriera?
Ho girato molto per il mondo. Lo chef Francesco Sposino è stato per me una sorta di mentore. Ha subito riposto fiducia e stima in me e questo mi ha motivato tanto nel mio percorso professionale. Mi ha incoraggiato a mettermi in gioco senza limitarmi mai. È stato come un papà per me. Mi è stato molto vicino professionalmente. Mentre nell’arte pasticcera Pasquale Marigliano è stato un bravo insegnante e mi ha trasmesso una formazione completa in questo ambito che mi completa.
Quanto conta per te la creatività in questo lavoro? Cosa significa per te “sperimentare”?
Sperimentare è sinonimo di creatività e fantasia. Un piatto va mangiato prima con gli occhi e deve stimolare l’effetto “wow” nel cliente. Io sono molto meticoloso nella preparazione dei piatti. Non do per scontato nessun elemento. Mi piace rivisitare i piatti in maniera creativa e personalizzata.
Quanto conta per lei la formazione e l’aggiornamento?
La formazione in questo settore fa tanto ma essa deve essere accompagnata dall’esperienza e dalla voglia di imparare. Non si finisce mai di acquisire nuove conoscenze. Ho tanto ancora da apprendere e sperimentare. Punto sempre in alto.
Secondo lei un bravo chef quali competenze e capacità deve possedere?
Un cuoco deve essere uno scienziato. Deve avere capacità gestionali come un contabile. Deve impiattare come un artista e cucinare come una nonna perché le origini e le tradizioni non si dimenticano mai. Alla base dei miei piatti ci sono infatti le ricette di una volta che si sono tramandate di generazione in generazione.
La sua più grande soddisfazione…
La mia famiglia che mi ha tanto sostenuto in questo percorso professionale. Le soddisfazioni professionali arrivano ogni giorno. Grazie al supporto della mia famiglia io mi sento motivato in quello che faccio.
Quale consiglio darebbe ad un giovane che vuole intraprendere la sua stessa carriera?
Impegnarsi tanto. Maturare tante esperienze in giro per il mondo per responsabilizzarsi e imparare ad organizzare la propria vita e il proprio lavoro. Mantenersi umile, accettare i consigli dei propri maestri. Non smettere mai di curiosare e puntare sempre in alto. Non fermarsi mai.
Com’è il suo rapporto con il suo team di lavoro?
Noi campani siamo molto solari e umili. Credo nel rispetto del lavoro degli altri. Per il mio staff sono colui che ha qualcosa da insegnare. Al tempo stesso anche io apprendo da loro. C’è un continuo scambio di conoscenze ed esperienze. Siamo una squadra compatta. Grazie alla mia carriera ho imparato che si vince sempre quando c’è una squadra altrimenti da soli non si va da nessuna parte.
Qual è il suo “cavallo di battaglia” al Ristorante Strega?
Bucatini cacio e pepe. Ha alla base una fonduta di pecorino con scorza nera misto con latte di capra. Essa viene cotta a settanta gradi. Il bucatino viene mantecato in questa fonduta alla quale si aggiunge il pepe nero. Ha un sapore raffinato che rimane impresso nella memoria dei nostri clienti.
C’è qualcosa che le manca dell’Italia?
I prodotti che stanno in Italia sono insostituibili. Sono prodotti semplici, poveri ma che hanno un sapore indimenticabile. Mi mancano molto prodotti particolari della mia terra come la mozzarella di Battipaglia per una caprese di qualità e le vongole per un ottimo primo piatto.
Il traguardo ambizioso che deve ancora raggiungere...
Aprire un ristorante tutto mio. Per me che ho fatto tanta gavetta ed esperienze è un sogno ambizioso a cui tengo tanto e che spero di concretizzare in futuro.
ID Anticontraffazione: 7898 | Mariangela Cutrone |