La Genuinità e la Natura dell’Azienda Agricola di Pasqualina Baldo
Grazie al famoso gastronomo italiano, Carlin Petrini è nato il primo Presidio Slow Food, proprio qui a Morozzo dove l’attiva imprenditrice Pasqualina Baldo si dedica con passione ai suoi prodotti che si differenziano per la genuinità e la freschezza. Il merito è delle ottime condizioni igieniche e dell’attenta dedizione con la quale Pasqualina si dedica ai suoi allevamenti.
Tramite una prenotazione via e-mail, telefono, fax o cellulare - il Cliente riceve i suoi prodotti nel giro di pochi giorni all'indirizzo scelto. Periodicamente all’interno della struttura sono organizzate interessanti visite guidate grazie alle quali è possibile immergersi nel benefico mondo della natura.
La gentilissima, Pasqualina Baldo,78 anni, ci ha riservato questa esclusiva intervista in cui ci parla della storia dell’azienda e del suo attivismo in campo gastronomico e culturale. A colpirci è la passione, l’entusiasmo e la determinazione che la contraddistinguono nel lavoro che fa quotidianamente e che concilia al massimo con la sua vita da sportiva e nonna.
Com’è nata l’azienda agricola “Pasqualina Brando. Ci racconti un po’ la sua storia
È una storia un po’ particolare la mia perché io sono un’insegnante di educazione fisica così come era mio marito. Lui disponeva di un po’ di appezzamenti terrieri e abbiamo sempre avuto con noi degli animali. Nel frattempo da 43 anni sono presidente di un’associazione sportiva e ho sempre dato il mio contributo al paese per organizzare eventi. Nel 99 è nato il Consorzio del Cappone di Morozzo. Ho avuto così la possibilità di conoscere Carlin Petrini che ne detiene i presidi. Infatti noi siamo il primo presidio Slow Food del settore grazie al lavoro di mio marito. Appena è venuto a mancare mi sono sentita persa e io ero ormai in pensione. Mi sono guardata intorno e ho pensato di diventare un’imprenditrice agricola mettendomi in gioco per avere la mente occupata e sentirmi utile e attiva. Ed è così che è cominciata questa mia attività con il percorso dell’allevamento di capponi. Lo stabilimento ittico di trote e salmerini era già presente ai tempi di mio marito. L’acqua dello stabilimento è solo sorgiva, nasce direttamente nel nostro terreno. Ogni vasca è come un ruscello, non ha cemento per terra e ha piccole sorgenti con la temperatura che si mantiene costante in ogni stagione dell’anno. Le trote cono gustose e ci cibano di tutto quello che la natura dona loro.
Trota di acqua sorgiva
Quali sono i prodotti più richiesti?
Sicuramente il Cappone di Morozzo è più richiesto nel periodo che va da metà novembre sino all’Epifania. Vendiamo anche le trote vive richieste da clienti vengono a ritirarle direttamente qui da noi. Oltre al Cappone c’è la sorellina, che il Consorzio ha chiamato Pula. Le Pule sono deliziose e allevate come i capponi. Non essendo castrate hanno una carne più morbida con caratteristiche organolettiche diverse. Da circa quattro anni sui nostri terreni coltiviamo anche castagne utilizzate per produrre marron glacé molto richieste dalle pasticcerie.
Immagino che gestire un’azienda agricola non è per niente facile…
Sì, non è semplice soprattutto se è di piccole dimensioni come la nostra nella quale non puoi contare su molta forza lavoro. Da noi si è creata una significativa collaborazione con i titolari delle aziende limitrofe, una collaborazione basata su scambi, favori e condivisione.
Com’ è la sua giornata tipo?
Una giornata particolare. Al mattino mi sveglio intorno alle 4 e 5 del mattino. Vado a controllare gli animali, distribuisco loro il mangime e controllo che tutto funzioni al meglio. Solitamente a metà mattinata torno a casa e mi dedico alla mia famiglia. Nel pomeriggio mi preoccupo della parte commerciale. Gestisco le richieste, gli ordini, le domande dei clienti incuriositi, le fatture, insomma la normale parte amministrativa. Mi riservo anche del tempo per la mia innata passione per lo sport seguendo qualche partita di pallavolo e dedico anche del tempo ai miei cari nipoti. Sono molto attiva nell’organizzazione degli eventi culturali e gastronomici della zona di Cuneo. La sera vado a dormire verso le undici o mezzanotte.
A dicembre c’è la nota Fiera del Cappone di Marozzo alla quale anche la sua azienda partecipa. Come si sta preparando a questo evento? Qualche anticipazione sulla Fiera?
È una grande Fiera quella del Cappone di Marozzo. Di in anno in anno non cambiano tante cose perché rispetta la tradizione. Grande attrattiva è l’esposizione dei capponi. Ogni allevatore partecipa con due gabbie di capponi esposte in una piazza molto grande in modo che la gente possa ammirare la bellezza di questi animali. Vengono organizzate per l’occasione visite guidate alle aziende agricole della zona. Sono venduti i prodotti tipici locali. I ristoranti organizzano la degustazione dei capponi. Tutto questo si svolge di domenica. Mentre Il lunedì c’è il mercato e la premiazione dei migliori capponi. C’è una commissione apposita che rilascia il Premio, la classica medaglia d’oro o premio in denaro. Ogni due anni si svolge la Biennale del Concorso di Pittura della Fiera del Cappone che nasce negli anni 50. Numerosi sono stati i pittori che hanno partecipato nel corso delle edizioni. E anche quest’anno ci sarà e per questa edizione abbiamo inserito nel concorso anche la sezione under 14 per coinvolgere le scuole e i giovani.
Lei organizza anche visite guidate per le scolaresche all’interno della sua struttura. Che riscontro ha dalle nuove generazioni?
I giovani o si innamorano da piccoli dell’agricoltura o niente. Ho molti ex alunni che hanno aperto diverse strutture agricole che hanno pure ottenuto dei riconoscimenti. Si erano appassionati all’agricoltura sin da piccoli. Molti ragazzi ne sono incuriositi. Le visite guidate servono per educare le nuove generazioni alla vita all’aria aperta e al ciclo della natura.
Lei è una donna molto attiva. Cosa pensa dell’imprenditoria agricola al femminile? Che consigli darebbe ad una donna che vuole aprire una struttura agricola come la sua?
Noi donne dobbiamo far capire subito che non siamo uguali agli uomini. È proprio perché siamo diverse che siamo migliori, a mio parere. Abbiamo una tempra morale differente e da non sottovalutare. Prenda in considerazione la giornata tipo di una donna. Una donna riesce a compiere tante attività contemporaneamente sia come donna ma anche come professionista e mamma. Cambia ruolo ogni tre, quattro ore. Il 90% delle donne compie le sue attività con leggerezza con il sorriso, due caratteristiche notevoli. Una donna che decide di aprire un’azienda agricola deve farlo con impegno, farsi rispettare, avere determinazione e non avere paura di nessuno. Bisogna essere preparati, coltivare sempre base culturale necessaria e non finire mai di aggiornarsi.
Progetti futuri della sua azienda e della signora Pasqualina Baldo?
Alla mia età è difficile fare progetti per il futuro. Posso solo migliorarmi e far evolvere la mia azienda. Si vive alla giornata impegnandosi al massimo in quello che si fa per l’azienda