Un'antica tradizione di corse e rivalità contrada


Ma quando si dice Siena, inevitabilmente, si deve citare anche il Palio perché è, con ogni probabilità, l’evento folkloristico italiano più conosciuto all’estero. Difatti, è noto come la corsa dei cavalli si svolga proprio in Piazza del Campo che grazie alla sua conformazione si presta, per l’occasione, a diventare un ippodromo. Si hanno fonti storiche sul Palio dal 1633 e solo le due guerre mondiali e il più recente Covid ne hanno interrotto la continuità.


L’evento si svolge due volte all’anno: una il 2 luglio e l’altra il 16 agosto, salvo qualche eccezione. La città di Siena è divisa in diciassette contrade e ad ogni corsa ne vengono ammesse dieci: tre sorteggiate fra le partecipanti all’ultimo Palio più le sette che invece non hanno partecipato la volta precedente.


Un'epica sfida di contrade e destrieri nella piazza incantata

I fantini sono ingaggiati per l’occasione e spesso non sono né senesi né toscani. La corsa ha la durata di tre giri intorno alla piazza e vince, come è ovvio, la contrada che taglia per prima il traguardo, anche col cavallo scosso, cioè senza fantino.


I momenti salienti del Palio si svolgono a partire dell’entrata in piazza dei cavalli sino alla loro partenza: in questo lasso di tempo si perfezionano le alleanze fra le contrade per far vincere l’una o far perdere l’altra. Al richiamo del mossiere (lo starter), le contrade entrano in mezzo ai due canapi tesi per la partenza, mentre l’ultima entra di rincorsa; a questo punto ha inizio una corsa senza esclusione di colpi. Una volta terminata la gara, alla contrada vincente viene consegnato il Palio, un drappo dipinto ogni volta da un pittore diverso.


Da lì iniziano i festeggiamenti della contrada vincente che terminano qualche giorno dopo con una gioviale cena all’aperto.


Alberto Zanichelli
Foto
notizie Restaurant Terrazza Ravello, dove la cucina è una questione di cuore e tradizione   A Barcellona vi è un ristorante italiano in cui l’arte culinaria è sinonimo di passione innata per le ricette che si tramandano di generazione in generazione e che appartengono alla propria cultura di origine, quella partenopea. Ne sa qualcosa il signor Gennaro che, grazie al Restaurant Terrazza Ravello, ogni giorno diffonde l’autentico Made in Italy con i suoi piatti di pesce e la sua pizza di alta qualità. Alla base del suo lavoro vi è un’attenta ricerca di accostamenti di sapori inediti e materie prime semplici ma di qualità che consentono di differenziarsi e assecondare il bisogno di mangiare in maniera salutare e genuina. Mangiare presso il Restaurant Terrazza Ravello significa sentirsi coccolati da uno staff professionale che saprà orientarvi al meglio verso specialità gustose che vi conquisteranno a pieno e vi faranno letteralmente innamorare della tradizione culinaria partenopea. Ogni piatto è preparato con il cuore da chi sa quello che fa e lo svolge ogni giorno come se fosse una vera e propria “missione di vita”. Ce ne parla con orgoglio ed entusiasmo il signor Gennaro in questa esclusiva intervista.
Foto
notizie Molino Bongiovanni L'arte della farina, come vuole la tradizione.
Foto
notizie La Dolce Vita: l’autentico lifestyle italiano degli anni 60 in Danimarca   La Dolce Vita a Helsingør è stata nominata il migliore ristorante italiano della capitale danese. Il merito sta nella tradizione italiana autentica che è alla base dei piatti preparati con tanto amore e professionalità da Francesco Rozzo e il suo staff competente e grazie all’umanità che sta alla base del servizio impeccabile
Foto
notizie Pizza Uno a Chênée: dalla Sicilia con amore Nel distretto di Liegi, Domenico Ammavuta tiene alta la bandiera delle grandi tradizioni italiane. Pizza e pasta di prima qualità realizzate rigorosamente “a conduzione familiare”