Costa Smeralda Gentofte, la vera pizza italiana approda in Danimarca
Com’è nata l’idea di diffondere l’autentico Made in Italy in Danimarca?
Dopo tante esperienze pregresse nell’ambito della ristorazione italiana all’estero, mi sono reso conto che qui in Danimarca mancava l’autentico Made in Italy, quello che ha alla base prodotti di alta qualità che ci differenziano davvero nel mondo. Con Costa Smeralda Gentofte ogni giorno creo pizze italiane di qualità che rispettano l’autenticità e del Made in Italy che tanto ci invidiano nel mondo.
Immagino quanta importanza lei dia alla selezione dei prodotti che sono alla base delle sue pizze...
Tantissima attenzione. Le garantisco che non è facile perseguire a pieno questo obiettivo. Ci sono tante difficoltà da non sottovalutare. In giro c’ è molta contraffazione. Inoltre c’è ancora gente che non comprende la qualità autentica e non vuole spendere per quello che mangia dal punto di vista qualitativo. Eppure la qualità fa enormemente la differenza a mio parere.
Che tipo di pizza possiamo gustare presso Costa Smeralda?
La nostra è una pizza napoletana che ha alla base un impasto ben lievitato che risulta facilmente digeribile. Contribuiscono a renderla gustosa gli ingredienti con la quale la farciamo. Quest’ultimi provengono direttamente dall’Italia. Essendo un take away siamo anche molto attenti ai fattori che consentono di mantenere croccante e appetibile la pizza anche dopo il traporto a casa.
Quali sono le specialità di pizza che dobbiamo assolutamente assaggiare?
Abbiamo diverse pizze gourmet che sono molto apprezzate dalla nostra clientela perché con esse si ha la possibilità di spaziare tra gli innumerevoli sapori del nostro Paese d’origine. Amate sono la pizza con funghi spadellati e salsiccia. Da gustare sono la pizza con la mortadella, quella con la burrata e la pizza con bufala, prosciutto crudo, tartufo fresco e pistacchio. Queste pizze sono tutte bianche.
Secondo un articolo di settore la pizza è in grado di stimolare il buonumore e la socialità?
Sono d’accordissimo perché la pizza diventa fonte di benessere per chi la mangia. Diventa inoltre l’occasione per riunirsi attorno ad una tavolata per condividere momenti di allegria e serenità.
Qual è la parte che preferisce di questo lavoro?
Vedere i clienti soddisfatti. È bello vederli tornare. Abbiamo clienti che vengono da noi, sia a pranzo che a cena, e che tornano anche tre volte a settimana. Tutto ciò ci rende contenti e ci motiva ad andare avanti.
Secondo lei in questo settore conta di più la formazione o l’esperienza?
L’esperienza senza dubbio. Ma alla base vi devono essere anche delle conoscenze teoriche acquisite. Bisogna conoscere determinati ingredienti e alcuni elementi di fisica. Ci sono inoltre delle dinamiche e dei fattori di questo lavoro che si apprendono solo sul campo e che nessun corso di formazione può farti acquisire.
Quanto vale la creatività in questo settore?
Preparare pizza è una vera e propria arte. Il pizzaiolo non deve smettere di creare e di aggiornarsi oltre a mettersi continuamente in gioco.
Un consiglio che darebbe ad un giovane che vuole diffondere l’autentico Made in Italy all’estero attraverso l’esperienza di ristoratore?
Mantenersi umili, essere perseveranti, rimanere sempre coi piedi per terra. Innanzitutto quando si decide di aprire un’attività ristorativa all’estero bisogna analizzare bene il contesto. È sul campo che si imparano tante dinamiche e si dimostra ciò che si sa fare.
In questa epoca dominata dai social media per lei, quanto è importante l’estetica nella presentazione di una pizza al cliente?
L’occhio vuole la sua parte soprattutto in questo periodo in cui quello che si mangia viene continuamente postato sui social. L’estetica, la cura dei dettagli inevitabilmente creano un imprinting particolare e stimolano l’appetito.