WOESTE
CATEGORY: RACCORDI PER TUBISei il proprietario? Richiedi l'ID anticontraffazione! Certifica che la tua Azienda è in possesso dei requisiti richiesti per l’inserimento in Eccellenze Italiane e richiedere l’erogazione di un ID Anticontraffazione, che sarà impresso sul certificato e sulla vetrofania che provvederemo a consegnarti e potrai poi esporre al pubblico.
ECCELLENZE CORRELATE
E’ una questione di stileQualità
Gusto
Genuinità del Prodotto
L’ Oleificio San Benedetto è un’azienda familiare situata in Calabria nel comune di San Pietro in Guarano nelle colline del Cosentino ai piedi dell’altopiano della Sila. Nasce con lo scopo di lavorare le olive provenienti dai comuni vicini della provincia di Cosenza (Lappano, Castiglione Cosentino, Zumpano, San Pietro in Guarano), piccoli paesini collinari, prevalentemente contadini, il cui paesaggio da sempre è caratterizzato da una grande varietà di ulivi e dove la coltivazione delle olive rapprensenta una tradizione che dura ormai da secoli.
L'azienda, presente sul territorio Calabrese da anni, è cresciuta nel corso del tempo diventando un importante punto di riferimento sul territorio per la produzione di un olio extra vergine di oliva di altissima qualità frutto anche di un eccellente impianto di molitura tra i più moderni presenti sul mercato dell'olivicoltura.
Bottega di Macelleria GIULIANO SIGNORINI
Nella bottega di macelleria di Giuliano, si trovano solo carni da pascolo certificate, lavorate artigianalmente. Questo vuol dire che qualcuno va in giro tra gli allevatori di bestiame della Toscana, delle Marche e dell'Umbria a cercare capi buoni per il nostro macellaio.
E già questo non è un fatto da poco. Dopodichè queste carni vengono lavorate da Giuliano in modo che sul suo bancone si possano trovare le varie parti dell'animale sempre fresche e sicure.
E anche questo non è da poco, ma non è finita qui: la cosa speciale che ti succede quando vai da Giuliano è che entri pensando di comprare un pezzo di carne ed esci con un'idea.
E l'idea, per chi cucina, è tutto. L'idea fa diventare la necessità di mangiare un modo per godersi la vita.
Ogni pezzetto di carne è un'infinita varietà di ricette: richiama odori, spezie, verdure, mentre ti serve e ti racconta come cucinarlo, Giuliano ti fa venire l'acquolina in bocca.
In questa piccola bottega nel cuore di Tratevere scopri, come i semi di finocchio rendono prelibato il maiale, come le mele arrotondano il sapore del fegato o come le noci si sposano con il vitello. Quando la bottega di macelleria di Giuliano Signorini è stata chiusa tre mesi per la ristrutturazione del locale, i clienti passavno in continuazione ad informrsi su quando avrebbe riaperto, e la vesta per la riapertura è stata una liberazione per tutti.
Chi si trasferisce in un altra città, torna ogni tanto con aria nostalgica da Signorini per fare provviste di carne e manbassa di ricette nuove. Per tutte queste ragioni, quando un cliente abituale incrocia uno novizio gli sussurra all'orecchio: "Attenzione!! Signorini può provocare dipendenza".
Un cliente.
L'azienda è nata nel 2000 e ha tre ettari di vigneto da cui si crea un prodotto di nicchia, solo 8000 bottiglie.
Questo passito racchiude la storia del nostro territorio, ma le vecchie tradizioni dei nonni, durante la lavorazione incontrano la tecnologia moderna portata in cantina dall'enologo Donato Lanati definito lo scienziato del vino.
Così nasce il passito di Pantelleria
Il passito prende il nome da una località dell'isola esposta a sud dove il sole permette la maturazione dell'uva prima di altre zone favorendo dopo la vendemmia l'appassimento dell'uva al sole naturale.
Dopo circa 20 giorni, ottenuta l'uva passa, viene deraspata acino per acino a mano evitando il passaggio dalla deraspatrice che spezzando gli acini farebbe fuoriuscire i tannini dei semi. Durante il ciclo di lavorazione questa fase porta via molto tempo e pazienza ma è essenziale per ottenere un prodotto di qualità.
La prima vendemmia inizia a metà agosto e l’uva, posta ad appassire al sole sugli stenditoi, vi rimane per una ventina di giorni. Durante questo periodo viene girata e scelta più volte manualmente, per favorire il migliore appassimento. Verso la metà di settembre avviene la seconda vendemmia o raccolta dell’uva fresca. Questa viene pigiata delicatamente insieme all’uva “passolata” selezionata ancora una volta con accuratezza da mani pazienti.
Macerazione e fermentazione coincidono almeno in parte della loro durata ed avvengono in contenitori di acciaio inox a temperatura controllata. Il passito, raggiunto l’equilibrio tra alcol e zuccheri e la concentrazione aromatica desiderata, sosta per otto mesi in tini d’acciaio, per poi continuare ad affinarsi in bottiglia per altri tre mes
Il colore è solare: giallo dorato con riflessi ambra. Al profumo emergono intense le note iniziali di albicocca e pesca, che continuano poi con fichi secchi, frutta candita e miele fino ad arrivare a note mediterranee balsamiche. Al gusto si ripropongono netti i sentori avvertiti al naso; è pieno, equilibrato, intenso e soprattutto elegante. La lunghezza finale e la persistenza del retrogusto fanno si che le sensazioni provate non si scordino in breve periodo di tempo