Vero Italian Restaurant
"Welcome to Miami/Bienvenido a Miami" recita il ritornello di una nota canzone di Will Smith che sicuramente riesce a cogliere la vivacità e l'ospitalità tipiche di questo angolo della Florida dove l'incrocio di etnie diverse, il clima caldo, le spiagge interminabili, il glamour, la moda e il design concorrono a creare la peculiare atmosfera che la caratterizza agli occhi del resto del mondo.
Proprio qui, nella Downtown, potete trovare anche chi ha deciso di portare i sapori autentici e il "saper fare" tipici della cucina italiana: il Vero Italian Restaurant di Paolo Gallotti, al quale abbiamo dedicato un'intervista.
Ci può raccontare la storia del suo ristorante?
«Dopo essermi diplomato all'Istituto professionale per i Servizi Alberghieri e la Ristorazione Artusi di Roma ho lavorato per circa un anno e mezzo in una nota pizzeria ad Anzio prima di partire per l'Australia dove ho conseguito anche una laurea quadriennale in commercio, ristorazione e cucina.
Incuriosito dalla cucina del Sud-est asiatico ho trascorso un anno ad Okinawa, in Giappone, per impararne tecniche e ricette.
In Australia, dove mi sono fermato per dodici anni gestendo diversi ristoranti, ho incontrato mia moglie e insieme abbiamo deciso di trasferirci a Miami e di dedicarci esclusivamente alla ristorazione italiana».
Qual è la mission di Vero Italian Restaurant?
«La nostra mission è, indubbiamente, quella di educare il pubblico americano ai nostri sapori, alla genuinità, alla vera cucina Made in Italy: a quel "saper fare" che, in modo semplice e raffinato, riesce ad esaltare il gusto di materie prime e ingredienti di assoluta qualità. Questo il motivo per cui usiamo prevalentemente prodotti del Bel Paese applicando, tra l'altro, tecniche di cottura innovative. Ad esempio il pesce e le carni, incluso l'agnello, vengono cucinate sottovuoto tramite un macchinario apposito e successivamente messe a bagno nell'acqua per preservarne al meglio le proteine».
Di quali prodotti si avvale per diffondere il Made in Italy?
«Innanzitutto utilizziamo esclusivamente farine italiane di alta qualità per gli impasti delle pizze e per il pane che viene fatto in casa due volte al giorno con un impasto madre che utilizzo da circa venticinque anni e che ho portato con me dall'Italia. Inoltre, accanto al ristorante, abbiamo un laboratorio in cui produciamo da soli la burrata ed altri tipi di formaggi freschi, il guanciale, la porchetta ed altri prodotti in modo da poterne controllare qualità e provenienza.
I vini che serviamo a tavola e che sono, nella maggior parte dei casi, abbinati alle pietanze, sono tutti italiani, così come i pomodori che utilizziamo (San Marzano Dop), l'olio, l'aceto (incluso quello balsamico) e i formaggi stagionati. Anche le birre sono quasi tutte Made in Italy ad eccezione di una che è prodotta nelle vicinanze del locale.
Il branzino che cuciniamo è cento per cento italiano, i gamberi provengono dalla Sicilia, il pesce spada dalla Sardegna.
Abbiamo intenzione di importare anche sottolio, funghi e tartufi per i quali ci stiamo organizzando».
Quali sono le vostre specialità?
«I primi sono i nostri piatti forti . In particolare quelli realizzati con la pasta fresca che produciamo noi.
Per ogni tipo di pasta c'è il suo piatto: a paccheri, linguine, pappardelle, fusilli (integrali e non), vengono associati gli ingredienti che maggiormente ne esaltano le caratteristiche, non solo per quanto riguarda il sapore, ma anche per la texture».
Di Laura Bizzarri
ID antricontraffazione n°7577