Ristorante Buca di Bacco: un’esplorazione suggestiva della cucina italiana a Bruxelles
Presso Il Ristorante Buca di Bacco, infatti, si può gustare il meglio della cucina italiana. Molto richiesti sono i primi di pasta fatta esclusivamente a mano come detta la tradizione. Lo chef ci consiglia vivamente un primo di orecchiette alle cime di rape nel pieno rispetto della tradizione regionale italiana.
Il problema per uno chef come Salvatore è che non basterebbe una vita intera per esplorare tutte le peculiarità dell’arte culinaria italiana a cui si è affezionati. Ce lo conferma in questa intervista in cui ci racconta com’è nato il Buca di Bacco, questo accogliente e suggestivo ristorante italiano in una location indimenticabile ispirata all’art déco belga.Com’è nata l’idea di aprire La Bica di Bacco in Belgio…ci racconti la sua storia?
Sono partito dall’Italia per studiare il contesto. Ero intenzionato ad aprire un mio ristorante italiano. Nel 2015 ho rilevato questo ristorante insieme ad alcuni miei amici soci. È un bellissimo ristorante che si trova in una delle strade più suggestive di Bruxelles, ispirato all’art decò, tipica di questa zona del Belgio.
Come definirebbe la cucina italiana della Buca Di Bacco?
È una cucina che rispetta le tradizioni delle regioni d’Italia rivisitandola e adeguandosi un po’ al gusto belga perché i belgi hanno una cultura ampia in quanto si recano spesso in Italia per turismo. Si documentano molto sul cibo e fanno richieste particolari. Noi siamo molto prepararti ad accettare qualsiasi tipo di esigenza e richiesta.
Che tipo di clientela frequenta Buca Di Bacco?
La nostra è una clientela variegata formata da belgi e turisti come spagnoli, greci, cinesi che sono incuriositi e vogliono esplorare attraverso la nostra cucina i sapori e i colori della tanto amata Italia.
Per lei cosa significa “mangiare bene e mangiare sano” che è una delle prerogative della nostra dieta mediterranea?
Significa selezionare i prodotti che si mangiano con accuratezza. Noi, ad esempio, prepariamo le nostre pietanze utilizzando prodotti di qualità, genuini e freschi. Non smettiamo mai di ricercare prodotti d’eccellenza che sono molto apprezzati dai nostri clienti. Non dobbiamo mai dimenticare che la dieta mediterranea garantisce la salute e il benessere.
Quali sono gli ingredienti Made in Italy che non devono mancare nella sua cucina?
L’olio extravergine d’oliva, l’origano, i pomodorini, i pelati. È ricerca del prodotto di qualità che distingue il nostro ristorante.
Quali sono i piatti più richiesti dalla sua clientela?
La pasta trionfa nel nostro ristorante quindi i primi di orecchiette alle cime di rape, tagliatelle ai gamberi e rucola, ravioli ripieni di prosciutto, ricotta e melanzane. La pasta sia secca che fresca la prepariamo noi. Il nostro menù cambia continuamente e permette alla clientela di avere una vasta scelta di pietanze italiane.
Quanto conta per lei l’estetica e la creatività nella presentazione di un piatto?
Sin dai tempi dell’alberghiero mi hanno insegnato che l’estetica di un piatto fa tantissimo. Un piatto si mangia prima di tutto con gli occhi. Nel corso della mia esperienza da cuoco mi sono perfezionato nel presentare al meglio un piatto alla clientela.
Com’è strutturata la carta dei vini?
È una carta semplice composta da trentacinque vini selezionati che partono dalla Pantelleria al Trentino Alto Adige. Mi documento continuamente sulle novità e assaggio in prima persona prima di proporre i nuovi vini ai miei clienti. Non si finisce mai di ricercare in questo ambito. L’Italia offre molti vini di qualità. Noi vorremmo rivisitare il culto del vino italiano qui all’estero ma non basterebbe una vita.
Com’è il suo rapporto con lo staff. Quanto conta il lavoro di squadra?
È un aspetto importantissimo di questo mestiere. Il lavoro di squadra conta tantissimo. Consente di raggiungere ottimi risultati. Io lavoro con ragazzi che ho cresciuto io insegnando loro questo mestiere. Ci vuole professionalità e competenza quando si lavora con la clientela e contare su una squadra competente rende il tutto più agevole. Lo staff deve conoscere tutti i dettagli di questo lavoro. Io rendo partecipe il mio staff di ogni fase.
Qual è la parte più soddisfacente di questo lavoro.
Mi emoziono tanto quando il cliente ringrazia ed è un comportamento che ho visto solo qui all’estero e non in Italia. Dopo una giornata dura di lavoro questo motiva e soddisfa.
Quali consigli darebbe ad un giovane ristoratore che vuole diffondere il made in Italy all’estero?
Prima di aprire un locale bisogna avere in mente un progetto, un’idea di ciò che si vuole realizzare nel concreto, dal luogo al target di riferimento. Bisogna avere le idee chiare a avere passione in quello che si fa. Occorre armarsi di tanta pazienza perché bisogna fare tanti sacrifici prima di ottenere i risultati tanto desiderati.
Progetti futuri...
Ogni buon ristorante deve avare il suo tratteur, ossia un punto vendita d’asporto. Noi abbiamo aperto da Maggio a Waterloo un punto di vendita d’asporto che sta riscuotendo molto successo. Per quest’anno intendo progredire nella mia attività conciliando la mattina il tratteur e la sera il ristorante Buca Di Bacco. Il mio obiettivo è potenziare il mio staff in maniera efficiente e con ottimi risultati.
ID Anticontraffazione: 9330 | Mariangela Cutrone |