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Sedanini di farro



“Siamo ciò che mangiamo” un vero e proprio mantra entrato nell’uso comune del nostro vivere. Alla base la scelta di prodotti biologici certificati, fonti di salute, come il farro. E proprio in Italia, a Monteleone di Spoleto, si trova oggi “il Re del Farro” ovvero l’azienda Agricola Paoletti che, per le sue colture, si è aggiudicata le migliori certificazioni europee. E il Made in Italy primeggia ancora.


Luca, la vostra azienda oggi vera e propria “regina” del farro nel cuore dell’Altopiano umbro marchigiano…

«Sì, tutto ebbe inizio in queste terre che, grazie alla loro altitudine sul mare di circa 1000-1200 metri ed alla loro composizione, hanno permesso la crescita del farro fin dai tempi degli antichi Etruschi, ai quali si fanno risalire le prime coltivazioni. Dimenticato poi come alimento per anni, si giunse ai tempi della seconda guerra mondiale, quando mio nonno ne riscopri l’uso come alimento per l’uomo».


E cosa accadde?

«Mio nonno ci mise impegno ed intelligenza per realizzare macchinari che potessero pulire il farro per renderlo un perfetto sostituto del grano che, in qual periodo, era stato sequestrato dai nazisti. Il farro fu così la salvezza e, da allora, l’arte della sua coltivazione venne tramandata a mio papà e da lui a me e mio fratello, con un incremento sempre costante nella sua produzione a livello di quantità ma anche di varietà».


Quali sono questi tipi di farro?

«Essenzialmente due: il farro perlato che copre i mesi estivi ed è perfetto per i piatti freddi (ad esempio in sostituzione del riso) ed il farro spezzato, la cui produzione si concentra nei mesi invernali, prestandosi così per la preparazione di zuppe e minestroni, oltre che essere un portafortuna: l’8 dicembre, in occasione di S. Nicola, il parroco di queste zone lo distribuisce a tutti quanti come buon auspicio per l’anno che verrà».


Oltre al farro vi dedicate anche ad altre produzioni?

Ancora «Il farro resta essenzialmente il nostro cavallo di battaglia sia per la vendita singola sia come prodotti da esso derivati: con il farro infatti abbiamo dato vita ad una gamma di biscotti molto gustosi nonché a delle gallette, sostitute gustose e leggere del pane. Nel corso degli anni abbiamo inoltre introdotto la coltivazione di legumi come lenticchie, ceci, cicerchia, fagioli e orzo venduti anch’essi singolarmente o sotto forma di minestroni e zuppe. Non da ultimo la farina di farro come sostituto di quella di grano, da cui otteniamo una nostra specialità, ovvero la pasta, disponibile nei formati penne, spaghetti e sedani».

Tutte le fasi di produzione avvengono nella sede di Monteleone di Spoleto?

«Siamo un’azienda a filiera completa, ovvero ci occupiamo qui di tutte le fasi della realizzazione dei nostri prodotti partendo dall’aratura, semina e trebbiatura dei 200 ettari di terreno, dal quale poi raccogliamo il farro e gli altri legumi che vengono lavorati con impianti particolari. Unica eccezione le paste ed i biscotti la cui produzione avviene in appositi stabilimenti in Abruzzo, Toscana e Milano».

Farro soffiato
Farro soffiato

Struttura foto sinistra

FotoCrostatine al farro con confettura d'albicocca



E a livello di distribuzione?

«Siamo presenti in quasi tutta Italia partendo da Brescia, Milano, Treviso scendendo poi a Rieti, Viterbo, tutta l’Umbria, il Lazio, le Marche, l’Abruzzo, la Puglia e la Sicilia. Oltre che nei punti vendita è possibile anche acquistare i nostri prodotti on line, collegandosi al nostro sito www.ilredelfarro.it, dove è presente la storia completa della nostra azienda, la descrizione di ciò che produciamo e la mail con la quale contattarci. Abbiamo poi mercato anche all’estero in Russia, Belgio e Dubai».


Quindi anche oltre confine spicca questa eccellenza made in Italy?

«Sì, i nostri prodotti al 100 per cento biologici ci hanno permesso di essere apprezzati da tutti coloro che hanno capito quanto l’alimentazione sia un aspetto fondamentale per la salute. Con la certificazione D.O.P, ricevuta nel 2010, abbiamo avuto la possibilità di rendere inequivocabile la nostra massima qualità».


Per questo 2018 vi sono novità in cantiere?

«Per ora siamo in stand by in quanto abbiamo appena completato l’ampliamento di 700 metri quadrati del nostro capannone: un ottimo step, tenuto conto del terremoto dello scorso anno e di altri fattori generali. Ma di idee ne abbiamo già molte e vedremo nei prossimi anni di svilupparle nel migliore dei modi».





Tutta questa energia e positività sono il motore della vostra azienda?

«Sì, oltre ad una grande attenzione verso la nostra terra, con la quale abbiamo un legame molto profondo, un rispetto dei valori come onestà e dedizione al lavoro. Queste sono le fondamenta della nostra azienda, tramandate “di generazione in generazione” e che, a nostra volta, tramanderemo ai nostri figli».

ID Anticontraffazione: n.7559
Di Valentina Colleoni

Lavoro nei campi



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