Osteria Da Luigi, l’autentico amore per le tradizioni culinarie del Sud Italia a Bordeaux
Com’è nata l’idea di promuovere l’autentico Made in Italy in Francia attraverso l’Osteria Da luigi? Ci racconti un po’ la sua storia…
L’Osteria Da Luigi è nata l’8 Dicembre del 2008 con l’intenzione di promuovere qui a Bordeaux la vera cucina italiana giacché qui circolava una non autentica cucina italiana. Motivato dalle mie esperienze pregresse con la mia famiglia di ristoratori in Italia e incoraggiato dalla mia compagna che è parte integrante e importante di questo progetto, ho deciso di diffondere le tradizioni culinarie della mia terra d’origine attraverso piatti peculiari come le pappardelle al ragù di cinghiale, pappardelle all’astice, i ravioli freschi fatti da noi. Proponiamo le ricette che si tramandano di generazione in generazione con un occhio di riguardo alla cucina del Sud Italia.
Com’è strutturato il menù dell’Osteria Da Luigi?
È variegato e soprattutto rispetta la stagionalità dei prodotti che sono alla base delle nostre pietanze. In particolare nel menù della sera proponiamo quattro ricchi antipasti e cinque primi della cucina del Sud Italia. Il menù cambia ogni settimana. Questo è il nostro punto di forza. La nostra vasta clientela apprezza ciò. Sa che quando torna a mangiare da noi può lasciarsi sorprendere da nuovi piatti, tutti da esplorare.
In base alla sua esperienza all’estero, secondo lei dove risiede la chiave del successo della cucina italiana nel mondo?
La qualità dei prodotti, la gentilezza e il rispetto per i clienti e infine l’aspetto visivo del piatto che deve stimolare il cliente, senza però stravolgere le tradizioni della nostra cucina. Queste, secondo me, sono le basi del successo della cucina italiana all’estero.
A quali prodotti Made in Italy, lei non rinuncerebbe mai all’interno del suo ristorante?
Al prosciutto di Parma, al grana, al parmigiano reggiano, allo speck, al pecorino, ai friarielli napoletani, al vino e naturalmente all’olio extravergine d’oliva, proveniente dalla Toscana la cui qualità è straordinaria e di cui vado fiero.
Secondo una ricerca di mercato i colori di un piatto sono in grado di stimolare l’appetito. Lei cosa pensa dell’aspetto estetico di un piatto?
La parte estetica è molto importante oggi perché tutto quello che prepariamo viene postato sui social dai clienti. L’aspetto visivo di un piatto è fondamentale ma il piatto deve soprattutto essere buono. Prima di far mangiare un piatto ai nostri clienti a noi piace spiegare cosa andranno a mangiare. Ci piace curare un piatto in ogni minimo dettaglio ma in maniera equilibrata. Io preferisco la semplicità.
Una specialità che dobbiamo assolutamente assaggiare presso L’Osteria da Luigi…
Molto amata è la pasta coi fagioli e le cozze. Anche le tagliatelle col ragù di cinghiale, gli spaghetti alla puttanesca, i ravioli farciti col tartufo estivo riscuotono tanto successo. Sono questi piatti che la gente letteralmente adora. Non dimentichiamoci del ragù alla napoletana e della la salsiccia di manzo. Dietro a questi piatti c’è una grande lavorazione e dedizione a partire dalla scelta degli ingredienti che devono essere di alta qualità.
Quanto conta il fattore umano in questo lavoro?
Noi italiani siamo apprezzati proprio per il nostro savoir faire, la nostra gentilezza e cordialità. Nel mio ristorante amo passare tra i tavoli, conoscere di persona la mia clientela. I clienti vengono da noi anche per questo aspetto. Sono affezionati al posto, al nostro staff. Si sentono letteralmente accolti e coccolati.
Quanto conta l’esperienza nel suo settore?
Io mi sono formato negli alberghi di lusso in giro per il mondo. Le mie esperienze mi hanno forgiato e mi hanno permesso di crescere professionalmente e umanamente. In questo settore non ci si inventa ma bisogna essere disposti a fare tanti sacrifici e gavetta. Sono stato fortunato a formarmi stando a contatto con i grandi della ristorazione. Non si finisce mai di crescere in questo settore soprattutto quando bisogna gestire il proprio staff. Dalla mia esperienza ho imparato che le persone sono tutte diverse ma ognuno può apportare tanto con le proprie peculiarità. All’età di quarantasette anni posso dirle che non ho ancora finito di apprendere.
Qual è la parte più bella del suo lavoro?
Quando i clienti ti salutano e ammettono di avere trascorso da noi un’esperienza speciale e indimenticabile. Io adoro condurre il cliente in un viaggio culinario verso l’esplorazione dei sapori che fanno star bene. Il cibo è fonte di piacere. Insieme all’amicizia a all’amor sono gli aspetti per cui vale la pena vivere. Sapere di aver regalato delle emozioni al cliente mi entusiasma e mi motiva ad andare avanti.
Quale consiglio darebbe ad un giovane che vuole promuovere l’autentico Made in Italy all’estero?
Di mantenersi semplice, di fare ciò che lo entusiasma davvero senza scendere a compromessi. Io personalmente preparo ciò che mi piace mangiare. Non è egoismo questo. Così facendo posso offrire ciò che davvero conosco e di conseguenza prepararlo nel migliore dei modi. La buona cucina deve essere qualitativa, non deve tramutarsi in business.
ID Anticontraffazione: 17407 | Mariangela Cutrone |