Le Due Isole Feinkost: un’inedita fusione della tradizione siciliana e sarda
Le Due Isole Feinkost è nato dalla fusione dell’esperienza nel campo della ristorazione di un siciliano, il signor Giuseppe Ziccone e il suo socio sardo affermato chef in Baviera.
Da quasi due anni Giuseppe Ziccone investe il suo tempo, le sue energie e la sua passione per la cucina italiana in questo progetto culinario che gli sta dando tante soddisfazioni.
Presso le Due Isole Feinkost potete gustare tanti piatti tipici come gli gnocchetti alla campidanese, primo piatto sardo che è molto apprezzato dalla clientela tedesca. Anche la pizza è una delle migliori grazie all’ accurata lievitazione di 48 ore e le materie prime di qualità.
Per preparare le deliziose pietanze de Le Due Isole Feinkost Pizzeria, vengono scelti i migliori prodotti provenienti direttamente dalla Sardegna e dalla Sicilia, ingredienti che per sapore e freschezza e genuinità fanno la differenza in tutto il mondo.
Ce ne parla il titolare Giuseppe Ziccone che in questa interessante intervista ci racconta della tradizione della cucina delle due Isole italiane, Sicilia e Sardegna che tanto gli mancano per il sole e il mare.
Com’è nata l’idea di aprire Le due Isole Feinkost?
L’dea è nata dalla fusione di idee di un siciliano come me e un sardo. Il mio socio che è sardo è un cuoco. Io da anni sono ristoratore. Ci siamo incontrati qui. In precedenza avevamo aperto un piccolo bar con vetrina salumi. Vendevamo l’olio d’oliva, salumi, prodotti gastronomici tipici italiani che qui in Germania sono molto apprezzati. C’è stata la possibilità di ingrandire in locale e l’abbiamo colta a pieno. Ora Le due Isole è una pizzeria e un ristorante italiano. Da cinque anni siamo attivi nel territorio tedesco ma il ristorante da un anno e mezzo circa.
Come mai la Germania per diffondere Il Made in Italy?
Eravamo qui per lavoro. Ci siamo trasferiti da anni. Avevamo amici qui che ci hanno motivato a trasferirci.
Secondo lei come deve essere la vera pizza italiana?
Deve essere fatta con ingredienti italiani al 100%. La farina deve essere di qualità. Noi ce la facciamo inviare da un fornitore italiano che è vicino Monaco. Essenziale è la lievitazione che la rende più digeribile e gustosa. Il nostro pizzaiolo usa una lievitazione che dura 48 ore. Molti nostri clienti si complimentano per la nostra pizza di qualità. E una delle più buone qui in città dove c’è molta concorrenza.
Come la definisce la sua cucina italiana?
Una cucina che si avvicina alle nostre tradizioni siciliane e sarde. Abbiamo un menù variegato di pietanze preparate con ingredienti freschi e genuini che vengono direttamente dalla Sardegna e dalla Sicilia.
Com’è strutturata la carta dei vini?
Trattiamo vini siciliani, pugliesi. Richiesti sono anche il Barolo, il Barbaresco il Montepulciano.
Qual è la pizza più richiesta dalla sua clientela?
La sarda con base pomodoro e mozzarella. Aggiungiamo la passita proveniente dalla Sardegna. Anche le pizze classiche sono gettonate come la Quattro stagioni e la Diavola. Abbiamo quasi 40 pizze sul menù e c’è l’imbarazzo della scelta. Consiglio la Due Isole con pomodoro mozzarella e melanzane. In uscita vengono aggiunte la ricotta, la bottarga sarda di Muggine con basilico in foglie.
Per quanto riguarda il beverage, cosa consiglia per accompagnare una pizza?
Dipende dalle esigenze del cliente. Solitamente la nostra clientela preferisce il vino sia rosso che bianco. Le donne, in particolare amano il vino rosso. Il cliente sa già cosa scegliere. Abbiamo anche birre italiane in bottiglia che piacciono tanto.
Un primo piatto che consiglierebbe ad Eccellenze Italiane?
I gnocchetti alla campidanese, tipico piatto sardo. Non sono altro che Gnocchetti sardi con salsiccia fresca, pomodoro ciliegino. Vengono saltati con un goccio di sugo di pomodoro e in uscita aggiungiamo scaglie di pecorino. Molto gustoso come piatto. Consiglio vivamente anche pasta con gamberetti e pistacchio.
Che tipo di clientela frequenta Le due Isole?
La nostra è una clientela che varia dai 30 anni in su.
Secondo lei qual è il successo del Made in Italy all’estero?
È la qualità dei nostri prodotti che fa la differenza all’estero. Siamo sul podio per l’arte culinaria. Abbiamo ricette particolari e gustose. Siamo i migliori.
Qual è la parte divertente del suo lavoro?
Quando sono a contatto con la clientela. Quando spiego il menù e propongo qualcosa di nuovo. Il fatto che la gente ritorna fa stare bene, dà soddisfazione. Ci vuole tanto impegno e lavoro ma poi i risultati arrivano. Il lavoro della ristorazione sottrae tanto tempo alla vita privata.
E la parte più noiosa?
Non ci sono tanti momenti di noia se svolgi questo lavoro. C’è sempre qualcosa da fare. È fare i conti, la parte amministrativa la parte più noiosa.
In base alla sua esperienza quali sono le difficoltà che un ristoratore può riscontare all’estero?
Riuscire a far conoscere il prodotto che si offre. Moli stranieri pensano di trovare la lasagna, i ravioli, i soliti piatti tradizionali italiani. A volte è difficile inserire piatti particolari che non sono conosciuti. Bisogna far capire, far conoscere. È impegnativo ciò ma ne vale la pena perché poi quando arriva un riscontro o un feedback positivo si è pienamente soddisfatti del lavoro svolto.
Quanto l’apporto dei social media è importante nel suo settore?
Al giorno d’oggi servono tanto i social. Li usiamo moderatamente. Condividiamo gli eventi come le degustazioni di vini che organizziamo. Dà visibilità ma non basta. Oggi da noi per prenotare un tavolo lo si fa tramite mail, c’è un apposito spazio nel nostro sito.
Consigli che darebbe ad un giovane ristoratore motivato nel diffondere il Made in Italy all’estero?
Impegnarsi fino in fondo. La dedizione e l’impegno consente di raggiungere ottimi risultati. Bisogna avere la pazienza di fare le cose con onestà e amore.
C’è qualcosa che le manca dell’Italia?
Mi manca il mare della Sicilia e il suo sole. Anche qui si vive bene ma è diverso dal Sud Italia.
Progetti futuri de De Le Due Isole?
Cerchiamo di investire in questo progetto. A Marzo festeggiamo due anni. Vogliamo migliorare sempre di più. Diffonderlo sempre più.