Foto
Iterni del locale

Ha vissuto come Tony Bourdain fino a che non ha sentito la chiamata: a quel punto Daniel Boccalini ha realizzato che la sua missione era diffondere la vera cucina romana e laziale in Svezia, nel Paese dove meglio si era trovato nel suo lungo girovagare per il mondo.

E quindi, poco più di un anno fa, ha trovato l’occasione giusta: alcuni ristoratori romani, attivi da 15 anni, cedevano la loro trattoria, nel centro di Stoccolma. È così che Daniel ha messo radici in Svezia, dove la coda alla vaccinara della “Trattoria Romana” è diventata un’istituzione. Come dicono nella Capitale, “ci vengono i pullman da fuori” per mangiarla, letteralmente.


Una vita da film, Daniel: com’è arrivato a gestire una trattoria romana nel centro di Stoccolma?

«Beh, sì, ci vorrebbe tanto per raccontare com’è andata, ma proverò a farla breve. Il mio amore per la cucina è la sintesi perfetta delle attitudini dei miei: mio papà aveva una galleria d’arte, mia madre un’enoteca. A Stoccolma sono venuto per la prima volta nel 1994, affascinato, nel 1995 ho aperto un bar all’italiana. Poi sono tornato in patria e ho gestito con un amico una trattoria poco fuori Roma. E ancora: dopo quest’esperienza sono finito in Asia a condurre un show televisivo sulla cucina, durato quattro stagioni, ma dopo otto anni a Oriente ho sentito il bisogno di tornare in Svezia e far conoscere la cucina di casa mia. Ed eccomi qui ora».

Foto
Scatti artistici, tazzina di caffè con pane e burro


Foto
Costolette di agnello marinate in erbe fresche, aglio, olio d'oliva e peperoncino

Chi viene a mangiare nella sua Trattoria Romana?

«Ci troviamo a Vasastan, un quartiere centrale, e siamo aperti solo di sera. Vengono molte famiglie, professionisti, spesso anche dei Vip. Siamo conosciutissimi, non solo qui a Stoccolma, ma in tutta la Svezia. Chi ci sceglie sa che qui mangerà come a Roma ed è per questo che molti clienti vengono a trovarci anche da altre città come Malmoe e Goteborg».


Quindi il suo menù è praticamente identico a quello che si troverebbe in un locale della sua città?

«Assolutamente sì. Rivedere l’offerta gastronomica è stata la prima cosa che ho fatto non appena rilevato il locale, che dopo 15 anni aveva un po’ ceduto al gusto svedese. Ho “ri-romanizzato” tutto il menù con i grandi piatti della tradizione eseguiti da manuale: gricia, carbonara, amatriciana, carciofi in teglia e alla giudìa. E poi ho dato una spinta romanesca in più aggiungendo pietanze che prima non c’erano: la trippa, la coda alla vaccinara, le animelle ai carciofi e la porchetta».





E tra questi qual è il più apprezzato dagli svedesi?

«La coda alla vaccinara, senz’ombra di dubbio. Come si diceva prima, la gente viene da fuori città a mangiarla».


Anche con i vini “gioca in casa”?

«In effetti è così. In carta abbiamo moltissime etichette, che provengono da tutta Italia, ma io cerco di “spingere” su quelle del Lazio, poco conosciute qui in Svezia. Il pubblico sta cominciando ad apprezzare».

Foto
Bancone bar


Foto
interni del locale


 


Quindi il fattore che vi contraddistingue è proprio la “romanità”?

«Non potrebbe essere altrimenti. E non parlo solo di autenticità della cucina fatta solo con ingredienti che vengono dall’Italia e piatti preparati secondo la mia strettissima supervisione. Parlo anche dell’atmosfera che si respira. C’è la stessa giovialità e allegria che si troverebbe in un ristorante di Testaccio o della Garbatella».


Cosa c’è nel futuro della Trattoria Romana?

«Portare avanti altre grandi tradizioni del nostro territorio: nel ristorante abbiamo cominciato da poco a servire la pizza in teglia e la porchetta al piatto. Vorremmo allargarci, aprendo un altro locale qui di fianco, nel quale puntare solo su pizza al taglio e porchetta».


ID Anticontraffazione: 8835Alessandro Giannace


Foto
notizie Ristorante Pizzeria Modesto's: qualità e tradizione Alle porte di Monaco di Baviera si trova il ristorante pizzeria “Modesto’s”. il locale propone ai suoi clienti molti piatti della cucina mediterranea rivisitandoli cercando di dargli quel “twist” in più che possa conquistare tutti i palati. Ai classici piatti della tradizione si accompagna un menù di piatti più particolari che vengono anche contaminati da tecniche o ingredienti provenienti da altre cucine del mondo. I piatti sono di prima qualità grazie all’uso di materie prime provenienti direttamente dall’Italia e in particolare dalla Calabria. Tutto ciò viene accompagnato da una carta dei vini che contiene al suo interno esclusivamente ottimi vini italiani selezionati con cura. Scopriamo qualcosa di più a proposito di questa attività in questa intervista.
Foto
notizie Ristorante Da Vito: la fedeltà del Made in Italy dello chef Vito Signorello Nella zona tedesca della suggestiva Lipsia, lo chef Vito Signorello ha fondato da più di ventiquattro anni il suo ristorante italiano all’estero, il Ristorante Da Vito. In un ampio e luminoso locale dai colori tenui e rilassanti, è possibile gustare le vere ricette tradizionali della cucina regionale italiana. Le ricette dello chef Vito sono autentiche, tramandate di generazione in generazione. Molto richiesti sono i primi di pasta fresca come i tortelloni, le tagliatelle, i ravioli e le lasagne offerte in tutte le varietà e con ingredienti freschi e di qualità come funghi porcini, spinaci, salmone, parmigiano. Apprezzato è anche il pesce di come la gustosa sogliola alla griglia e il prelibato filetto di salmone al vino.