Giomecca Pastry: da Torino a Berlino per diffondere l’eccellente arte pasticcera
Ogni giorno il pasticcere Giorgio Mecca, originario di Torino, diffonde la sua creativa arte pasticcera preparando pasticcini mignon, macarons, bigné per tutte le esigenze oltre a torte artistiche per ogni tipo di ricorrenza e festività. Nel periodo che va da novembre a gennaio molto gettonati sono i panettoni che soddisfano tutti i palati grazie al grande assortimento che spazia da quelli tradizionali a quelli dai gusti rivisitati.
Quella della pasticceria è un’arte impegnativa che richiede molto rigore, metodo e creatività. Ce lo racconta in questa esclusiva intervista il pasticcere Giorgio Mecca. Da questa interessante chiacchierata traspare la sua professionalità e la passione in quello che fa quotidianamente.
Com’è nata la sua passione per i dolci?
Io ho sempre fatto il pasticcere. Ho iniziato a lavorare da un pasticcere della mia zona in Piemonte subito dopo la formazione alberghiera. Amo preparare dolci.
Come mai l’idea di aprire una pasticceria italiana proprio qui a Berlino?
Mi sono trasferito in Germania con l’intenzione di mettermi in gioco e cambiare lavoro. Ero attratto dalla città di Berlino, una città molto giovanile in cui c’è molta vita artistica e notturna. Analizzando il territorio mi sono reso conto che qui mancavano pasticcerie e allora h deciso di riprendere la mia passione per i dolci. Ho creato questa pasticceria.
Come l’ha accolta il popolo berlinese?
Bene anche se la Germania non ha per niente una cultura culinaria. Gradualmente il mondo della pasticceria si sta integrando nella loro cultura. Con l’aiuto dei social networks la gente si incuriosisce e mi chiede dolci che hanno visto nelle foto postate.
Che tipo di clientela frequenta la Pasticceria Italiana?
C’è una varietà, un mix di cultura. Ho clienti italiani, tedeschi, soprattutto francesi.
Quali sono i dolci più richiesti?
I dolci alla frutta che possono variare dalle creme alle crostate. Richiesti sono i bignè, i macarons e i panettoni. Sono molto venduti i panettoni dal periodo di fine novembre a gennaio e questo mi ha molto stupito del popolo tedesco
Qual’ è il dolce che consiglierebbe ad Eccellenze Italiane.
Sicuramente un vasto assortimento di mignon, soprattutto di Bonet, tipico dolce torinese che ho rivisitato, sia all’interno che all’esterno. Abbiamo inserito cacao, amaretto, uova, caramello e all’esterno l’ho glassato con una glassa color granata che è il colore predominante di Torino. Una vera e propria creazione artistica!
Per quanto riguarda le materie prime che utilizza per preparare i suoi dolci che tipo di prodotti sono?
Utilizzo principalmente latte, cioccolato, uova, farine del mio territorio italiano.
Lei prepara anche torte per compleanni e ricorrenze, quale ci consiglia?
La torta Sette veli, torta golosissima al cioccolato preparata a strati. Solitamente nella preparazione delle torte sono molto vicino alle esigenze della clientela. Le concordo con i clienti in base alle loro preferenze, gusto e senso artistico.
l mondo della pasticceria sta cambiando con programmi televisivi come Bake off Italy, Il re del Cioccolato che l’hanno mutata in una sorta di culto e arte. Lei cosa ne pensa?
Da una parte sono contento che la pasticceria sta riscuotendo successo. E cucina ma non ha nulla a che fare con la cucina in generale. È soprattutto rigore. Tutto è pesato e calcolato. Si può creare, sperimentare solo se si conosce ciò che si va a ad eseguire, solo se si ha esperienza e competenza in materia. Sicuramente questi programmi suscitano curiosità nei confronti della figura del pasticcere. È diventata una moda perché oramai in tv e sui social si vede di tutto come chi fa sculture artistiche di cioccolato. Non mi dispiace ma non ne vado pazzo.
Quanto conta la formazione del suo settore?
Tutto. Conta moltissimo informarsi, aggiornarsi, curiosare. La formazione è essenziale. Senza di essa non ci si può evolvere e fare questo lavoro.
Com’è il suo rapporto con il suo staff?
Il lavoro di squadra è importantissimo. Noi lavoriamo qui solo in quattro. Lo staff fa molto all’interno del nostro lavoro. Io non potrei lavorare da solo in questo settore che richiede rigore e impegno.
Quali difficoltà può riscontrare chi vuole diffondere il “Made in Italy all’estero?
Non essere capito e cadere nel banale. Qui ci sono molti fake che spacciano per italiano un cibo che non è per niente tale.
Che consigli darebbe a chi vuole diffondere come lei il Made in Italy all’estero?
Rimboccarsi le maniche e convincere la gente che il Made in Italy fa la differenza se è davvero Made in Italy.
C’è qualcosa che le manca dell’Italia?
Le montagne e la città di Torino che è molto caratteristica. Sento meno la mancanza degli amici e dei familiari perché la tecnologia accorcia le distanze.
La sua giornata tipo…
Inizio in laboratorio dalle 6 del mattino e vado via alle 19. Sono sempre in fermento creativo
La parte più interessante del suo lavoro?
L’assaggio dopo aver creato un nuovo dolce
La parte più noiosa?
Aspettare dopo una preparazione elaborata perché sono una persona che non ama stare ferma
Progetti futuri
Riuscire a consolidare il mio nome qui a Berlino. Mi piacerebbe aprire un centro culturale in cui diffondere l’arte della pasticceria e l’arte culinaria in generale perché qui non c’è la minima idea di cosa sia. Riproporre dei corsi di pasticceria per principianti e appassionati. Quelli che ho organizzato in precedenza hanno avuto feedback positivi che mi motivano nel continuare a diffondere in Made in Italy qui in Germania.