Francesco Siervo: Ambasciatore della pizza “Made in Napoli” in Polonia
Da quasi quindici anni, Francesco diffonde la sua passione per la pizza e l’arte culinaria italiana all’estero.
La chiave del successo di Made in Napoli sta nella genuinità e nella qualità dei prodotti con i quali vengono preparate i deliziosi primi come il ragù napoletano, i rigatoni papiro, gli spaghetti all’amatriciana, i secondi di carne e pesce e naturalmente le pizze preparate nel pieno rispetto della tradizione partenopea.
Dal 17 al 20 Novembre 2018 Francesco Siervo sarà impegnato nella Champions di Pizzaioli che si svolgerà in Portogallo. Del suo successo in Polonia e del suo ruolo di Ambasciatore della Pizza Napoletana in Polonia ci parla in questa esclusiva intervista.
Com’è nata l’idea di Made In Napoli?
L’idea è nata quando mia figlia aveva un anno e mezzo e avevamo intenzione di andare via dalla Polonia. Poi siamo rimasti perché stavamo covando un nuovo progetto. Abbiamo infatti deciso di aprire una pizzeria per rimetterci in gioco, per diffondere il Made in Italy. Il nome è stato coniato da mio figlio.
Com’è nata l’idea di Made In Napoli?
L’idea è nata quando mia figlia aveva un anno e mezzo e avevamo intenzione di andare via dalla Polonia. Poi siamo rimasti perché stavamo covando un nuovo progetto. Abbiamo infatti deciso di aprire una pizzeria per rimetterci in gioco, per diffondere il Made in Italy. Il nome è stato coniato da mio figlio.
Come vi ha accolto il popolo polacco?
Sono quindici anni che sono qui in Polonia e il popolo polacco lo conosco molto bene. Ci ha accolti bene come sempre. E’ un popolo molto aperto alle novità. È un popolo che ama il Made in Italy.
Che tipo di clientela frequenta Made in Napoli?
È una clientela variegata. È frequentato da giovani, da una classe medio- alta.
Come potrebbe definire la cucina di Made in Napoli?
Molto italiana. Rispettiamo la tradizione napoletana. Sono originario di Napoli e sono Ambasciatore della Pizza Napoletana in Polonia. Prepariamo una cucina di mare a base di prodotti tipici italiani. Molto richiesti sono gli spaghetti all’amatriciana.
Come deve esser la vera pizza italiana?
La vera pizza italiana è bassa e croccante ed è molto diffusa all’estero. È un marchio che gira in tutta l’Europa. Per la sua preparazione vengono utilizzati usano prodotti rinomati come il pomodoro di San Marzano, la mozzarella di bufala e l’olio di extravergine di oliva.
Un piatto che consiglierebbe ad Eccellenze Italiane?
Tanti piatti come il ragù di mare, il ragù napoletano e la pizza Margherita che è il simbolo per eccellenza di Napoli.
Mentre per quanto riguarda il beverage quali sono le bevande più richieste?
Oggi giorno si sta diffondendo anche qui il culto del vino. Un tempo avevamo solo il Lambrusco e i vini da tavola di basso costo. La carta dei vini si sta ampliando e troviamo vini più raffinati, etichette italiane provenienti da diverse regioni.
La pizza più richiesta dal popolo polacco?
Qui in Polonia non devono mancare determinati ingredienti come il pollo, il gorgonzola, i pomodori secchi e la cipolla. Molto richieste sono la margherita, la salame e funghi, la prosciutto e funghi, la quattro stagioni, la quattro formaggi. E poi c’è una pizza creata appositamente per le esigenze del polacco con pollo, gorgonzola, cipolla, pomodori secchi.
Secondo lei qual è il segreto del Made in Italy all’estero?
Il successo è dovuto alla qualità dei prodotti italiani che fanno la differenza ovunque.
Quali consigli darebbe ad un giovane ristoratore che vuole diffondere il Made in Italy all’estero?
Diffondere il vero Made in Italy. Tutti possono aprire un ristorante italiano ma bisogna offrire prodotti di qualità. Bisogna mantenere quella qualità e non scendere a compromessi per risparmiare.
In base alla sua esperienza quali potrebbero essere le difficoltà nel diffondere il Made in Italy?
Secondo me nessuna al giorno d’oggi. Il Made in Italy è una garanzia. È ben apprezzato. È la chiave del successo.
Quanto la crisi ha influito nel campo della ristorazione?
Sinceramente qui non si è vista tanto la crisi. La gente non rinuncia ad uscire e mangiare fuori. Questo è un popolo che sta crescendo tanto. L’economia è in espansione ed evoluzione.
E il rapporto con lo staff? Quanto conta il lavoro di squadra?
Moltissimo. Senza uno staff competente non si va da nessuna parte. Noi siamo partiti in tre e ora siamo una squadra senza la quale non potrei andare avanti
Progetti futuri di Made in Napoli?
Tantissimi. Stiamo analizzando e studiando la possibilità di espanderci creando un vero e proprio franchising. Siamo molto impegnati in questo periodo. Ci stiamo preparando per la Champions League di pizzaioli che si terrà dal 17 al 20 Novembre in Portogallo.