Danza, musica e teatro: così a Villa Iris scatta la seconda giovinezza
«Saper invecchiare è il capolavoro della sapienza, e uno dei più difficili capitoli della grande arte di vivere» diceva il filosofo svizzero Henri Amiel. E allora, sia benvenuta la missione di quanti si mettono al servizio di chi giovane non è più, per aiutarlo a portare a termine questa nobile missione. È il caso ad esempio dei professionisti di Villa Iris, complessi socio residenziali dove «gli anziani sono ospiti speciali e ognuno di loro viene trattato con la massima importanza», dice testualmente il sito web della struttura. Anzi delle strutture, visto che si parla di tre poli, dislocati sul territorio pugliese, spiega la dottoressa Barbara Giordano
Dove si trovano queste strutture, come e quando è nata l’idea di aprirle?
«Una si trova a Trepuzzi, in provincia di Lecce, ed è stata la prima ad aprire, nel 2001. Tre anni dopo, nel 2004, è arrivata quella di Mesagne, in provincia di Brindisi, e infine nel 2007 quella a Lecce città. Sono nate tutte dall’iniziativa del Gruppo Ideass Spa, una società fondata da persone che avevano già una grande esperienza in questo settore. I servizi offerti agli anziani sono simili in tutte e tre le sedi.
Chi è il vostro cliente tipo?
«Le strutture ospitano sia anziani autosufficienti che non autosufficienti, o comunque persone che non sono in grado di rimanere nel proprio ambiente familiare, pur essendo in condizione di modesta dipendenza socio sanitaria. Complessivamente abbiamo al momento 215 ospiti».
Quali sono le figure professionali che impiegate nei vostri servizi?
«Contiamo circa 150 dipendenti. Tra di loro figurano diversi professionisti: medici specialisti in geriatria, neurologia, psicologia. Ma anche assistenti sociali, terapisti occupazionali e della riabilitazione, e poi, logicamente, cuochi, infermieri, personale amministrativo e ausiliari generici».
Qual è il fattore che vi distingue rispetto ad altre strutture residenziali?
«Il motto di Villa Iris, in bella vista anche sulla nostra home page è quello di “Persone che amano le persone”. Una frase che può sembrare solo un slogan pubblicitario ben congegnato. In realtà si tratta di un concetto che ci rappresenta in pieno, è la nostra mission aziendale, si direbbe con la terminologia dei nostri tempi».
Cosa c’è nel futuro di Villa Iris?
«Stiamo realizzando una struttura dotata di poliambulatorio e centro riabilitativo, sempre qui nella provincia di Lecce, a Cavallino. Offriremo gli stessi servizi che già diamo ai nostri ospiti, con l’aggiunta di queste due novità. Sarà una sorta di upgrade della nostra offerta perché nessuna delle nostre strutture propone questo tipo di servizi, abbinati a quelli che già proponiamo».
A guardare il vostro sito, quello che colpisce di più è l’offerta di terapie occupazionali basate sull’attività artistica. Può descrivere questo tipo di servizio?
«Da noi l’arteterapia è utilizzata per il recupero e la crescita del soggetto. Puntiamo a risvegliare le sue emozioni attraverso attività come musica, danza, teatro. Alla base della scelta del percorso terapeutico c’è una valutazione dello stato fisico-psichico, operata congiuntamente da un terapista occupazionale, uno psicologo, un geriatra e un neurologo. È questo team a individuare quale gruppo o attività sia più adatto per ciascun ospite, quindi a decidere se può essere la musica o la danza il percorso migliore per lui. Successivamente a questa valutazione i residenti partecipano a dei laboratori specifici».
Se, come diceva Alda Merini, «ci sono adolescenze che si innescano a novanta anni», un percorso artistico terapeutico, potrebbe essere la scintilla giusta che fa scattare una nuova giovinezza.