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Da Antonio Restaurant sembra di essere in Italia, immersi in un locale in cui “pranzare e cenare” equivale a partecipare ad un rituale conviviale in cui le esigenze di qualsiasi palato sono soddisfatte a pieno. Merito dell’esperienza nel campo della ristorazione del signor Giorgio, del suo amore per l’arte culinaria e la sua umanità che rimane impressa nel cliente che si sente motivato a tornare in questo posto speciale in cui intraprendere un viaggio tra i sapori autentici della nostra amata Italia.

Di questa sua “avventura italiana” in Thailandia e della sua passione per la cucina, Giorgio De Facci ci parla con tanta cordialità e gentilezza in questa intervista.

Com’è nata l’idea di aprire un ristorante italiano in Thailandia?

Io e mia moglie di origine thailandese siamo partiti dall’Italia dopo aver maturato un’esperienza nel campo della ristorazione che ci ha motivato nell’aprire un nostro ristorante italiano qui in Thailandia dove diciannove anni non vi erano.

Che tipo di riscontro ha avuto la cucina italiana in Thailandia?

Abbiamo aperto il primo ristorante italiano qui diciannove anni fa e da allora la gente ci apprezza ancora e diventa nel corso degli anni sempre più varia e numerosa.

Secondo lei qual è il segreto del successo della cucina italiana all’estero?

La semplicità dà il giusto sapore ai piatti. I piatti elaborati qui non sono capiti. Più un piatto è semplice e genuino e più viene apprezzato e richiesto.

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Quali sono i piatti più richiesti dalla sua clientela?

Gli spaghetti con le vongole piacciono tantissimo. I ravioli e tortellini ripieni, carne e salmone. Tra di dolci i classici come il tiramisù. Offriamo una varietà di pietanze che stimolano l’attenzione dei nostri clienti costantemente.

Di quali prodotti Made in Italy non potrebbe mai a fare a meno?

I formaggi e la pasta perché sono i prodotti essenziali che ci permettono di preparare piatti unici e speciali. Io adoro il parmigiano reggiano. Non deve mancare mai nel mio ristorante.

Come’ è strutturata la sua carta dei vini?

La mia carta dei vini predilige il vino italiano. Ho circa una sessantina di etichette italiane selezionate con attenzione e professionalità. Qui il vino è uno status symbol perché molto costoso ed è tanto apprezzato dai turisti giapponesi e thailandesi. Qui il vino è soggetto a tante tasse, è conosiderato un bene lusso.

Ha mai riscontrato difficoltà nel promuovere il Made in Italy in Thailandia?

Qui in Thailandia hanno una cultura culinaria diversa dalla nostra. Amano mangiare in fretta. Vogliono che tutto venga portato contemporaneamente a tavola. Per noi italiani ciò non è usuale. Nel mio piccolo cerco di gestire tutto per il meglio educando i miei clienti alla nostra cultura culinaria insegnando loro a godersi il cibo, a gustarlo piacevolmente come in un rituale di convivialità.

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Che tipo di atmosfera troviamo presso il Ristorante Italiano Da Antonio?

L’arredamento del mio locale è in stile europeo, un misto tra lo stile elegante francese e la semplicità tipica italiana. Sembra di stare in Italia. Me lo dicono in molti. Si respira un’aria accogliente, cordiale e rilassante. Rimane impressa nel cliente che ci ricorda con positività. E ritorna a trovarci con piacere.

Cosa ama del suo lavoro?

Il contatto col cliente. Sono soddisfatto quando il cliente torna a distanza di anni. La clientela fidelizzata ci fa stare bene e ci motiva a continuare in questa missione di promozione del Made in Italy.

Quanto conta per lei il lavoro di squadra?

Il gruppo coeso e collaborativo è fondamentale in questo lavoro. Io credo molto in esso. Cerco di coordinarlo al meglio e instaurare un buon rapporto cl mio staff. Ogni problema va discusso e affrontato insieme.

Secondo lei un “bravo chef” come deve essere al giorno d’oggi?

Uno chef deve sopportare tante ore di lavoro soprattutto qui in Asia dove la cultura è diversa. Bisogna essere bravi nel gestire al meglio il personale. Bisogna essere creativi e abili nel preparare il meglio.

Quanto conta per lei l’aspetto visivo nella presentazione di un piatto?

Io curo molto di più il gusto di un piatto. Spesso non si ha il tempo di guarnirlo meticolosamente. Qui non c’è molto tempo. La gente va di fretta. Cuciniamo piatti semplici che però vengono apprezzati per il sapore che fa la differenza.

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Un consiglio che darebbe ad un giovane che vuole intraprendere il suo stesso lavoro in Thailandia….

Avere molta pazienza. Chi parte da zero deve avere tanta inventiva e stimoli adeguati e costanti. L’ideale è conoscere bene il posto e farsi guidare e seguire da chi ha già esperienza da anni.

Quanto l’apporto dei social media per lei è utile nella promozione del suo ristorante?

Non mi fido ancora dei social. Il passaparola risulta ancora utile ed efficace ed è più bello perché ha alla base l’umanità.

Progetti futuri…

Formare i miei figli in questo lavoro. Desidererei che proseguissero loro in questa avventura. Sarebbe bello se apportassero novità per far crescere ed evolvere in meglio questa attività.

ID Anticontraffazione: 9942Mariangela Cutrone


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