Chez romano: un sodalizio tra cucina belga e italiana da non perdere
Com’è nata l’idea di aprire un ristorante all’estero?
Io sono nato qui in Belgio, ho fatto la scuola alberghiera e dopo aver gestito per un po’ dei locali ho deciso di prenderne uno tutto mio. Ho origini francesi e italiane e volevo rendere omaggio precisamente a quelle scuole.
Come definirebbe la sua cucina?
La definirei principalmente tradizione con un tocco di innovazione. Lavoriamo molto seguendo il ciclo stagionale e importando molte materie prime direttamente dall’Italia. Nel nostro menù proponiamo piatti italiani e di tradizione belga.
Qual è la vostra specialità?
Dipende molto dalla clientela, ci sono molte persone che apprezzano più le nostre paste e in particolare i ravioli ma anche chi apprezza di più la nostra carne. È più un misto dei due direi.
Che atmosfera si può trovare nel suo locale?
All’interno del nostro ristorante puoi trovare un ambiente caldo e conviviale anche grazie alla nostra terrazza e alla cucina a vista dove i clienti possono vedere di persona i piatti che prepariamo.
Che ruolo ha la stagionalità nel vostro menù?
Direi fondamentale, noi cambiamo menù ogni due mesi principalmente in base alle temperature e ai prodotti che si riescono a reperire. È importante offrire al cliente un prodotto il più fresco possibile, è per quello che stiamo molto attenti a rispettare la stagionalità dei prodotti.
Secondo lei perché la cucina è così apprezzata all’estero?
Perché è una cucina buona e che qui in Belgio è molto apprezzata. A tutti piace la pizza, i sughi italiani e soprattutto la pasta. La cucina italiana è semplice ma molto saporita.
Che consiglio darebbe ad una persona che volesse aprire un’attività all’estero?
Beh sicuramente l’amore per la cucina, se non c’è amore non si andrà lontano. Poi anche la formazione è molto importante per mettere le basi ma poi bisogna anche metterci le mani e imparare “sul campo”. Anche la serietà è importante, se si hanno queste qualità in Belgio, per esempio, si può avere successo.
ID Anticontraffazione: 18690 | Federico Parodi |