Cirò, il coup de foudre fra Costa Azzurra e i sapori italiani
a 150 m dal Palazzo dei Festival
Cannes - Cirò: un nome senza dubbio insolito per un ristorante francese, ma incredibilmente perfetto se, ad esso, si associa il gusto di piatti tipici della tradizione italiana, frutto di ingredienti di grande qualità. Proprio qui, a due passi dalla Croisette, abbiamo incontrato l’accoglienza unica del sig. Joel, il proprietario di questa “piccola Italia” .
Cirò è un nome insolito per un ristorante francese. Perché questa scelta?
«Una domanda lecita se si pensa che il mio ristorante è collocato a pochi passi dalla Croisette, uno dei posti più rappresentativi della Costa Azzurra. Il motivo è semplice: sei anni fa decisi di rilevare la proprietà dall’ex titolare, un napoletano che per molto tempo aveva gestito con la moglie questo ristorante. Suo figlio si chiama Cirò, da lì il nome».
E perché ha deciso di mantenerlo?
«Semplicemente perché il mio obiettivo era proporre alla mia clientela un menù che rispettasse la tradizione italiana, con i suoi incredibili sapori, indimenticabili al palato. Da lì la scelta di mettere in carta solo piatti che oggi potremmo assaporare nel Bel Paese ma che, inaspettatamente, sarà possibile trovare anche qui, in Costa Azzurra».
Quali sono i piatti in menu?
«La nostra specialità sono i primi piatti, con i quali rapiamo i nostri clienti, per il gusto unico, frutto di ingredienti freschi e ovviamente provenienti dall’Italia. Ecco quindi delle delicate linguine al cartoccio, spaghetti alle vongole, i ravioli Cirò con ricotta e spinaci, i rigatoni con pomodoro e melanzane. Non da meno i nostri risotti con ad esempio asparagi e code di gambero o il tanto amato risotto al nero di seppia».
Come secondi invece?
«Proponiamo una delicata orata o del gustoso branzino e molti altri piatti che spaziano dalle insalate ad altre prelibatezze. Il pesce è ovviamente freschissimo, pescato nei mari italiani o della Grecia».
Gli ingredienti per le vostre ricette sono tutti di provenienza italiana?
«Al novanta per cento sì: abbiamo fornitori italiani che ogni settimana ci recapitano prodotti freschi come il pomodoro, le burrate, l’olio e molto altro ancora. Tutto questo ci consente, come accennavo prima, di preparare piatti che rispecchiano la vera tradizione del sud Italia».
Anche i vini provengono dal Bel Paese?
“Sì, abbiamo una carta vini apposita con l’indicazione della loro provenienza. Rossi o bianchi, la scelta è molto ampia. Abbiamo anche del rosé anche se come si sa, non rispecchia prettamente il gusto italiano, ma cerchiamo comunque di offrire un’ottima qualità anche per gli amanti di questo vino».
Lo staff di Cirò è italiano?
«Per avere sapori italiani ad doc lo chef è toscano e la nostra cuoca siciliana: una buona squadra potremmo dire! In sala invece il personale è francese ma conosce perfettamente la lingua italiana. Questo perché a mio avviso è necessario seguire alla lettera la matrice di un ristorante».
La filosofia di Cirò?
«Senza ombra di dubbio fare vivere al cliente un’esperienza culinaria unica, un salto nei veri sapori della tradizione italiana. La qualità e la freschezza vogliono quindi essere la chiave di volta di tutto questo, senza dimenticare l’accoglienza in un locale elegante e curato in ogni dettaglio, nel quale ogni nostro ospite si sentirà un po’ come a casa».