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Com’è nata l’idea di aprire questa attività in Spagna?

Partiamo dal principio, io abito in Spagna da 27 anni e precisamente a Valencia da 16 perciò diciamo che la città la conosco bene. Ero già cliente di questo mercato prima di rilevare lo stand che occupo ora e prima la mia attività era tutt’altro. L’idea è nata in piena pandemia quando per questioni economiche dovevo trovare un’alternativa alla mia attività di regatista. Come cliente di questo mercato ho conosciuto i gestori di questo stand di prodotti italiani e successivamente nel giro di un paio settimane ho deciso di rilevarlo in quanto la coppia di napoletani che lo gestiva voleva tornare in Italia.

Da dove provengono i prodotti che vende?

Io vendo prodotti che provengono da tutta Italia ma non essendo l’unico che li vende in questo mercato sto cercando di spingere i prodotti della mia terra, la Campania, per differenziarmi dai miei competitors. Applico questa strategia anche perché i prodotti che si vendono qui all’estero sono sempre gli stessi come per esempio prodotti toscani o del centro Italia. Non avendo mai lavorato nel settore cerco di prendere il meglio dagli altri e adattarlo alla mia filosofia. Ovviamente non vendo esclusivamente prodotti campani ma anche per esempio speck, mortadella e prodotti da tutto il territorio.


Da quando ha rilevato l’attività quali aspetti ha migliorato?

Per prima cosa mi sono rimboccato le maniche e ho dato una sistemata generale ampliando anche un po’ gli spazi come la vetrina. Ho inoltre cambiato il nome dello stand cercando di non dare un aspetto stereotipato partenopeo ma fare qualcosa che si riconoscesse comunque come italiana. Ho dato una ripulita allo stand anche a livello visivo, aggiungendo del legno e cercando di darmi un’identità ben specifica.

Che tipo di clientela ha prevalentemente?

Non saprei con certezza, direi un 50% spagnola 35% italiana e il resto turisti che visitano il mercato. Diciamo che sono tutti attratti dai prodotti italiani. La cucina e i prodotti Made in Italy sono sempre riconosciuti come di qualità, vengono sempre apprezzati da tutta la clientela. Di base il mercato potrebbe anche avere giornate vuote ma io qualcosa lo vendo sicuramente.

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Perché è così apprezzata la cucina italiana all’estero?

Sa io grazie alla mia attività di regatista ho viaggiato molto e mangiato ogni tipo di cucina e posso dire che la cucina italiana oltre ad essere buona sono proprio i sapori mediterranei di un altro livello. Proprio un’altra cosa. Noi italiani poi diciamo che siamo migliori “mercanti”, cioè sappiamo vendere molto bene alla nostra clientela e sappiamo “venderci” decisamente meglio. Riusciamo farlo anche grazie proprio al marchio Made in Italy che riesce ad elevare le nostre materie prime e i nostri prodotti.

Cosa consiglierebbe a chi volesse aprire un’attività all’estero?

Noi italiani siamo solitamente molto orgogliosi della nostra cucina, soprattutto noi campani devo dire, sappiamo mangiare bene perciò se si riesce a trasmettere questa passione anche ai clienti che si servono allora sarà un’attività vincente. Il mio consiglio è quindi di seguire le proprie passioni, un lavoro come questo deve piacere e devi essere soprattutto bravo a saper trasmettere questa tua passione.


Qualche progetto per il futuro?

Diciamo che quando ho aperto questa attività io sognavo in grande, per esempio aprire diversi punti vendita sempre di prodotti italiani nei diversi mercati spagnoli come una specie di franchising. Avevo anche l’idea inversa cioè aprire in Italia un’attività di vendita di prodotti spagnoli, invece che “Bello e Buono Sapore Italiano” chiamarlo “Bello e Buono Sabor Español”. Una volta creata la tua rete senza passare per i fornitori diventa anche più facile gestire tutta la logistica dell’attività. Ovviamente stiamo sognando perchè sono aperto da appena un anno però l’importante è sognare in grande.


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Federico Parodi



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