Un contenitore di storia, arte, cultura e bellezza. Nel verde di Pietrafitta si nasconde un vero tesoro
Una struttura costruita nel 1100, sopravvissuta al mutare dei secoli e delle generazioni senza cedere ad alcun tipo di corruzione: l’Abbazia Sette Frati e’ un capolavoro che sorge a Pietrafitta (PG) e giunge a noi intessuta di ricordi, vite vissute e consacrate alla vita religiosa – come quelle dei monaci benedettini che l’hanno fondata – o alla coltivazione della terra e ai valori della famiglia. L’aria che qui si respira ricorda quella dei luoghi di culto per la sua discrezione mista a forza vibrante.
La natura multipla del corpo architettonico concede all’occhio di godere di forme d’arte di eta’ diverse: basti pensare alle grottesche affrescate, datate 1500, che testimoniano la presenza delle famiglie cardinalizie di Perugia; alla cripta ancora sorretta da pietre e colonne poste dai primi benedettini (che addirittura sembra sorgere su un tempio pagano precedente alla fondazione); alla terra e all’orto lavorati dal 1921 dalla famiglia Sposini, che ne e’ ancora proprietaria.
Siamo in presenza di un “portale temporale”, imbevuto dell’evoluzione culturale della stessa terra e popolazione.
Questo motiv si ritrova anche nei giardini che si aprono di fronte alla struttura: e’ fra questi che partiamo per scoprire le strade parallele intraprese dalle due custodi del luogo: stiamo parlando delle cugine Annalisa e Sara Sposini, nell’ordine titolari di due Eccellenze Italiane: l’Abbazia Sette Frati – Agriturismo Fratres e l’Agriturismo Abbazia Sette Frati ivi collocate.
Entrambe le giovani imprenditrici, che alla gestione delle rispettive Attivita’ ricettive affiancano il lavoro agricolo, sono l’espressione pienamente riuscita di un coworking dove piu’ realta’ autonome riescono a camminare affiancate in uno spazio comune condividendo idee, eventi e creativita’ per rendere l’Abbazia un vero e proprio contenitore che spalanchi al pubblico le sue porte in un mondo popolato di arte, cultura, salute e bellezza.
Chiediamo direttamente a loro di introdurci nell’Abbazia e nell’intimo delle sue suggestioni.
Sara e Annalisa, siete due giovani donne provenienti dallo stesso ambiente familiare, cresciute in questo luogo storico-artistico quasi avulso dallo scorrere del tempo. Secondo voi cosa lo rende speciale e singolare agli occhi degli avventori?
Annalisa: Nel corso del tempo abbiamo avuto modo di capire che l’Abbazia attira soltanto un certo tipo di persone, quelle in grado di mettersi in contatto con la sua essenza e di beneficiare della pace e tranquillita’ che essa trasmette. Questo ci fa molto piacere perche’ ci incoraggia sulla strada che abbiamo scelto per questa struttura e ce la conferma come quella giusta da seguire.
Il nostro benessere come azienda agricola e agriturismo viene soprattutto dalla consapevolezza di agire nel rispetto dell’ambiente che ci circonda: non abbiamo voluto stravolgere nulla ma anzi mantenere tutto in armonia con la struttura e il contesto in cui si cala.
Sara: Esattamente. L’abbazia è un luogo intriso di storia: abitata dai monaci, successivamente dalle famiglie cardinalizie di Perugia e poi acquistata dai nostri parenti nel 1921. Ricordo che da piccola, passando per i corridoi, mi capitava di sentire la presenza di qualcuno accanto a me. E’ esattamente questa la sensazione trasmessa dall’abbazia: e’ come se fosse viva e comunicasse con noi ininterrottamente, ma in un modo quieto, che non turba. Infatti anche da bambina non mi sono mai sentita spaventata, piuttosto rassicurata, come se qualcuno vegliasse su di me.
La realta’ dell’abbazia e’ divisa in due: la parte di cui si occupa Annalisa e quella di cui si occupa Sara. Potete parlarci delle vostre competenze e degli spazi di cui rispettivamente vi occupate?
Sara: La parte destra della struttura e del giardino sono di mia competenza. Il Giardino dei ricordi, come dice il nome, è uno spazio dedicato alla riscoperta del passato e delle piante che venivano utilizzate dalla mia famiglia nelle ricette tipiche delle feste.
Il tema dei ricordi e’ cio’ di cui mi occupo nell’abbazia, e lo conferma il piccolo Museo dell’Arte Contadina che si trova al secondo piano. Li’ ho raccolto molti utensili del passato, oggetti che hanno fatto parte della quotidianita’ dei nostri nonni, dal lavoro nei campi ai giochi dei bambini, ed e’ uno spazio che reputo molto importante per nutrire la consapevolezza di cio’ che ci ha preceduto.
L’eco mnemonica si ritrova anche negli spazi dedicati agli ospiti (appartamentini, corridoi, sala comune): in questo caso si tratta di quadri e decorazioni che ho personalmente realizzato utilizzando oggetti in disuso, pezzi vintage e scarti di cornici. Il risultato e’ una fusione di tempi e stili diversi, che confluiscono gli uni negli altri con armonia e vivacita’: appunto, la filosofia del mio lavoro qui ai Sette Frati.
Dal 2008, da quando l’Abbazia e’ divenuta una vera e propria struttura ricettiva, ho cominciato la mia produzione di zafferano, ortaggi, lavanda, olio extra-vergine di oliva e lampade-zucca (che intaglio in stile Mandala e cui appongo una base di pioppo cui e’ collegata la spina elettrica).
Tutti prodotti artigianali e naturali, dei quali mi occupo personalmente, occasionalmente aiutata da mia madre e mio padre, a loro modo artisti anche loro.
E’ proprio per dare spazio all’arte e ai suoi proseliti che ho scelto di fare della mia vita all’Abbazia un’instancabile dedizione all’arte: oltre al Museo dell’Arte Contadina ed alle mie personali realizzazioni ho voluto dare spazio all’arte altrui. In Abbazia vengono periodicamente organizzati concerti sacri, esposizioni, spettacoli teatrali e giornate di pittura all’aria aperta, tutte espressioni di estro creativo e comunicazione di doni splendidi, che ben si fondono con l’essenza del luogo.
Annalisa: Nella parte sinistra c’e’ il Giardino Officinale, di cui ci occupiamo io e mio marito. Abbiamo voluto ricreare il tipo di giardino dei benedettini, per questo lo abbiamo diviso in quattro “aiuole” coltivate con erbe officinali e aromatiche, ed al centro abbiamo messo una piccola fontana a simboleggiare la fonte della vita.
Mentuccia, rosmarino, basilico, timo, melissa sono solo alcune delle erbe che abbiamo.
Al di la’ del grande quadrato c’e’ il Giardino dei Frutti Dimenticati, in cui diversi alberi da frutto fanno da sfondo alle quattro aiuole. Stare qui – che sia nella parte di Sara o mia – e’ rilassante e rigenerante; e’ il luogo ideale per respirare in tutta liberta’… e per festeggiare un matrimonio!
La nostra organizzazione di matrimoni ad esempio, e’ sui generis come la location stessa. L’Abbazia si apre a quelle coppie che cercano semplicita’, calore e armonia tra festeggiati, invitati e natura circostante. Dunque le decorazioni sono calate nella realta’ del luogo: il nostro sapone aromatizzato alle erbe officinali, cosi’ come le nostre confetture e il nostro olio, diventano le bomboniere degli sposi; la nostra carta aromatizzata reca scritte le partecipazioni alla cerimonia.
Noi in quanto Azienda Agricola ci occupiamo di “coccolare” gli sposi dall’inizio alla fine, offrendo la nostra completa disponibilita’: una volta scelta l’Abbazia, diamo tutto cio’ che possiamo!
E poi la fabbricazione di sapone e carta artigianali, entrambi profumati con le erbe del giardino; o anche la produzione di confetture dai sapori insoliti, in cui si incontrano i frutti dimenticati e le erbe officinali del nostro giardino (mela e melissa, ciliegio e lavanda).
Il lavoro che svolgete in questo posto e’ ricco di contatto con la natura e con la piu’ semplice quotidianita’. Cos’e’ che piu’ di ogni altra cosa vi spinge a continuare su questa strada, cosa pensate che non potreste ritrovare in un altro spazio?
Sara: Cio’ che e’ essenziale per noi e’ la comunicazione. Trasmettere anche solo una sensazione di benessere e’ importantissimo, cosi’ come lo e’ far riscoprire ai nostri ospiti l’esistenza di questo mondo incontaminato e salubre che ha tutto da offrire. Uno dei ricordi cui sono molto legata e che reputo un regalo immenso ha per protagonista una piccola ospite dell’Agriturismo, che non mangiava uova. Dopo aver ripercorso con me e la madre tutto il tragitto dal pollaio alla cucina, la bimba non solo ha mangiato l’uovo, ma l’ha definito “una pietanza buonissima!” Queste sono le piu’ grandi soddisfazioni che traggo dal mio lavoro.
Annalisa: Condivido cio’ che ha detto Sara. L’amministrazione dell’Abbazia e’ tutta volta al recupero e mantenimento di un monumento storico-artistico, per farlo continuare a vivere e preservarlo.
Chi arriva da noi sposa la filosofia del luogo e dei suoi prodotti a km 0, e finora non c’e’ stata occasione in cui questo non sia avvenuto.
Anche le attivita’ di realizzazione di prodotti artigianali come il sapone e la carta sono mirate a portare avanti la continuita’ tra presente e passato, in una perenne comunicazione tra i due.