Risto Gastronomia Passaparola - Montesilvano
CATEGORIA: Mangiare e Bere, ristoranti, rosticceria e gastronomiaID ANTICONTRAFFAZIONE N.14588
ECCELLENZE CORRELATE
E’ una questione di stileChi Siamo
Marco e Domenica si conoscono in Trentino Alto Adige una decina di anni fa. Le strade dei due giovani calabresi (di Sibari, lui; di Reggio Calabria, lei) si incrociano nell’hotel dove lavorano, lui in cucina, lei nel centro benessere della struttura turistica.
Marco, che si è diplomato all’agrario e che ha iniziato il suo percorso tra padelle, mestoli e fornelli, nel 1999 vi è approdato dopo aver collezionato diverse esperienze in lungo e largo per l’Italia. Dal rinomato Hotel Carducci 76 di Cattolica alle stagioni estive a Riccione, tra le capitali del turismo balneare, dall’emiliana Modena alla Toscana.
La Pandemia è stata – a voler vedere, da ottimisti, il bicchiere mezzo pieno – un’autentica opportunità. Sì, perché un po’ costretti ed obbligati a tornare nella propria terra per stare vicini ai propri affetti, Marco e Domenica, hanno riscoperto pian piano il desiderio di voler tornare, di stabilirsi e costruire qui, il futuro della propria famiglia, che nel frattempo è cresciuta con l’arrivo del loro bambino.
Più o meno tre anni fa Marco è entrato a far parte dello staff del Kalura Beach Club, rinomato locale di Villapiana, nell’Alto jonio cosentino, portando valore aggiunto e contribuendo a far accrescere la reputazione che da 80 è arrivato ad ospitare 270 coperti.
Passano i mesi e gli anni e quel cassetto che costudisce il sogno di realizzare qualcosa di proprio, diventa troppo stretto. Il percorso di accompagnamento all’autoimpiego e la misura IO RESTO AL SUD hanno contribuito a farlo diventare realtà.
Così è nato il Caffè Ristorante Enotria, vale a dire, Terra del vino, che ci ricorda la lunga eredità millenaria della Calabria nella produzione del vino: dal desiderio di formare una squadra e operare sul territorio valorizzando le produzioni locali.
Questo è il primo passo. In serbo c’è anche la realizzazione di una cantina di vini.
Origine
L’abitato medioevale di Chiusa ha una storia secolare, per anni infatti è stata considerata una tappa importante nel cammino lungo l’asse del Brennero. Perciò le osterie di questo piccolo centro hanno una lunga tradizione – ancor più lunga se si parla del birrificio Gassl Bräu. Fin dal 19 secolo, accanto a questa struttura si trovano le tracce di una locanda denominata “Gallele”, chiamata così probabilmente a causa dell’aquila rossa che campeggia sull’insegna della locanda. Pur trovandosi in una posizione strategica, alla fine degli anni ’80 l’osteria viene chiusa.
Filosofia
Ma spesso, se si chiude una porta si apre un portone. L’idea di creare un piccolo birrificio nel capanno degli attrezzi nasce subito dopo la chiusura del “Gallele”. È un’idea che accompagna Norbert Andergassen da anni. Insieme alla moglie Helga visita i pub e i biergarten tedeschi, dai quali trae ispirazione e know how. Allo stesso tempo, gli Andergassen mettono a punto il loro stile, in cui uniscono alla tradizione del pub germanico un tocco tipicamente altoatesino. Questo mix non si rifletto solo nell’architettura del locale, ma anche e fin da subito nel menu proposto, in cui convivono cucina altoatesina, un cuore bavarese e lampi di cucina mediterranea.
Particolarità
Grazie a questa ricetta e soprattutto grazie alla loro straordinaria birra artigianale, sono ormai dieci anni che gli Andergassen mandano avanti il Gassl Bräu. E per questi dieci di attività vanno ringraziati anche gli avventori che affollano il locale e il biergarten. Inoltre, con la Stube degli Artisti, il Gassel Bräu s’è arricchito di uno spazio ideale per grandi gruppi, eventi di famiglia, seminari o incontri. Il Gassle Bräu diventa così un luogo adatto alle esigenze di ogni avventore, come la tradizione impone e la famiglia Andergassen ben sa.