La Piadinoteca
CATEGORIA: Mangiare e BereID ANTICONTRAFFAZIONE N.23518
ECCELLENZE CORRELATE
E’ una questione di stileOrigine
L’abitato medioevale di Chiusa ha una storia secolare, per anni infatti è stata considerata una tappa importante nel cammino lungo l’asse del Brennero. Perciò le osterie di questo piccolo centro hanno una lunga tradizione – ancor più lunga se si parla del birrificio Gassl Bräu. Fin dal 19 secolo, accanto a questa struttura si trovano le tracce di una locanda denominata “Gallele”, chiamata così probabilmente a causa dell’aquila rossa che campeggia sull’insegna della locanda. Pur trovandosi in una posizione strategica, alla fine degli anni ’80 l’osteria viene chiusa.
Filosofia
Ma spesso, se si chiude una porta si apre un portone. L’idea di creare un piccolo birrificio nel capanno degli attrezzi nasce subito dopo la chiusura del “Gallele”. È un’idea che accompagna Norbert Andergassen da anni. Insieme alla moglie Helga visita i pub e i biergarten tedeschi, dai quali trae ispirazione e know how. Allo stesso tempo, gli Andergassen mettono a punto il loro stile, in cui uniscono alla tradizione del pub germanico un tocco tipicamente altoatesino. Questo mix non si rifletto solo nell’architettura del locale, ma anche e fin da subito nel menu proposto, in cui convivono cucina altoatesina, un cuore bavarese e lampi di cucina mediterranea.
Particolarità
Grazie a questa ricetta e soprattutto grazie alla loro straordinaria birra artigianale, sono ormai dieci anni che gli Andergassen mandano avanti il Gassl Bräu. E per questi dieci di attività vanno ringraziati anche gli avventori che affollano il locale e il biergarten. Inoltre, con la Stube degli Artisti, il Gassel Bräu s’è arricchito di uno spazio ideale per grandi gruppi, eventi di famiglia, seminari o incontri. Il Gassle Bräu diventa così un luogo adatto alle esigenze di ogni avventore, come la tradizione impone e la famiglia Andergassen ben sa.
La ditta IAVAZZO nasce grazie all'intuito del suo fondatore Francesco Perfetto che, negli anni '60, decise di intraprendere quest'attività in un settore commerciale quasi totalmente inesplorato.
Molti definirono quella iniziativa "un azzardo", ma da allora questa frase è stata legata molto spesso alle scelte imprenditoriale della IAVAZZO. Anche oggi, infatti, i figli del fondatore Nicola, Antimo e Pietro, che alla fine degli anni '80 ereditarono dal padre la gestione dell'impresa di famiglia, continuano ad investire nella ricerca e nell'invenzione delle più svariate forme e dimensioni per i propri prodotti.