Cantine Alto Belice
CATEGORIA: aziende agricole, viniID ANTICONTRAFFAZIONE N.7155
La Cantina Sociale dell'Alto Belice è stata costituita nel 1971 da 36 soci, oggi ne conta oltre 800.
La Cantina produce vini da tavola bianchi, rossi e rosati, sia sfusi che imbottigliati.
Grazie anche alla sua enorme superficie che si estende per circa 30.000 mq, con una capacità ricettiva di 200.000 q.li, una superficie aziendale di 1.900 Ha, è provvista anche di una moderna ed efficiente rete di imbottigliamento che confeziona circa 1.500 pezzi all'ora e un impianto di termo vinificazione dalla capacità di circa 10.000 hl. I vini in bottiglia prodotti dalla Cantina sono tutti I.G.T. Sicilia e DOC Monreale, e nascono quasi tutti alle falde del Monte Jato, recentemente il nostro territorio è stato valorizzato grazie all'istituzione della Doc Monreale che ne caratterizza la tipicità della zona collinare che circonda il nostro comune il quale si trova a circa 400 mt di altezza.
ECCELLENZE CORRELATE
E’ una questione di stileL’azienda vitivinicola Il Cancelliere è situata nel cuore di Montemarano, in una zona particolarmente vocata per la produzione del Taurasi. L’azienda è stata fondata da Soccorso Romano, da cui eredita il soprannone, ed è a conduzione familiare. Essa nasce dal desiderio di valorizzare i frutti della propria terra e del proprio lavoro facendo riscoprire le antiche tradizioni contadine. La cantina sorge nel casolare della famiglia Romano ed è circondata dai vigneti da cui si ottiene il prestigioso Aglianico.
La lavorazione dei vigneti si avvale dell’esperienza di Soccorso e di sua moglie e della conoscenza agronomica del figlio Enrico. Il processo di vinificazione si basa sull’arte contadina di fare il vino, che Soccorso ha appreso da suo padre, in collaborazione con l’enologo Antonio di Gruttola. In cantina è prevalentemente utilizzato legno non nuovo al fine di esaltare i profumi e gli aromi che carattetizzano l’uva di questo territorio.
Ed infine tempi giusti di attesa ed attenzione infinita precedono il piacere e il giudizio di chi ne berrà l’intenso rubino del suo colore. L’attimo di quel piacere è preceduto dal nostro lavoro e dalla nostra sapienza contadina.
Nel comunicare questa filosofia abbiamo rubato a Galileo un’indimenticabile metafora, l’acqua che ruba la luce al sole e se ne innamora arrossendo.