Una torta umbra che torta non è: la Torta al testo
La storia
La pratica di cuocere i prodotti da forno sul testo - anticamente testum - è di origine romana.
Solo durante il periodo bizantino questa pratica alimentare cominciò a diffondersi e a oltrepassare i confini umbri per poi approdare in tutta la penisola.
Altro fatto curioso e per nulla casuale è la variazione del nome in base alla zona dell’Umbria che si visita.
Probabilmente, questa differenza etimologica prese piede durante il periodo del Corridoio Bizantino: quello che oggi è il territorio umbro all’epoca era diviso in tre, ed è proprio a causa di questa scissione che il prodotto, ad oggi, viene chiamato in tre modi diversi.
A Perugia e nella zona del Trasimeno è comunemente conosciuta come “torta al testo”, a Città di Castello e in tutta la Valtiberina prende il nome di “ciaccia” e, nella zona eugubina-gualdese, diventa la “crescia”. .
Recentemente, la torta al testo è anche sbarcata nei supermercati di tutta Italia, anche se la ricetta mantiene una sua originalità, variando in base alla tradizione di famiglia che si è ereditata. C’è chi usa l’acqua frizzante, chi il latte, o chi lo strutto al posto dell’olio.
Insomma, proprio come il suo nome: posto che vai, torta al testo che trovi.
Nivan Canteri |