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Ingresso locale

Immersi in un’atmosfera accogliente e familiare, presso Al Caminetto si possono gustare gli autentici piatti italiani.  Il più famoso degli antipasti è il carpaccio, una carne meravigliosa, speziata con tanto buon parmigiano. Il menù giornaliero è vario e spazia da primi piatti come le linguine con asparagi e gamberetti per poi passare ai secondi come bistecca, scaloppine e pesce fresco e di qualità.

Il cibo che gusterete Al Caminetto viene abbinato ad un’attenta selezione di vini in bottiglia piuttosto buoni e a prezzi accessibili che Mario Collot in persona vi consiglierà con estrema professionalità.

Ogni giorno Mario Collot insieme al suo staff investe energie, entusiasmo e passione. La sua “missione” è far “sentire a casa” il cliente e regalagli una giornata divertente e piacevole.

In questa interessante intervista Mario Collot ci racconta la storia e il successo del suo ristorante in una città come Vienna in cui il Made in Italy è molto apprezzato e richiesto.

Com’è nata l’idea di aprire Al Caminetto? Ci racconti un po’ la sua storia…

Ero in Austria da anni e ho analizzato un po’ la zona. Mi sono reso subito conto che potevo creare un ristorante unico e speciale migliore rispetto a quello che già c’era qui a Vienna. Ho creato prima un piccolo locale aperto nel 79 per poi passare ad aprirne uno molto più grande. E poi reduce delle esperienze pregresse ho fondato Al Caminetto.

Come vi ha accolto il popolo austriaco?

Benissimo perché noi italiani siamo molto amati all’estero. In particolare il popolo austriaco apprezza il nostro lifestyle, la nostra arte culinaria. Noi italiani siamo sempre benvenuti qui in Austria. Io mi sono sempre sentito accolto e apprezzato qui.

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Mario Collot
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Vere pizze italiane




Come descriverebbe la cucina che proponete?

È una cucina classica che rispetta la tradizione di quarant’anni fa. Preparo la pizza e la pasta come si faceva una volta. Lo stesso vale per la salsa. Sono molto vicino alla tradizione della cucina italiana nel pieno rispetto della sua genuinità e freschezza dei prodotti.

Secondo lei come deve essere la vera pizza italiana?

Ho imparato dai napoletani a fare la pizza. Secondo me i napoletani sono i veri e propri maestri pizzaioli nel mondo. Per me la pizza deve essere sottile, deve alzarsi nel forno, deve essere ben lievitata, avere un profumo senza aggiunta di uova o altro. Deve essere genuina, cotta al forno a temperatura alta con forno a legna e non nel forno elettrico che la rende inevitabilmente biscottata. Oggi purtroppo all’estero è diffusa la pizza biscottata e invece la vera pizza gustosa deve essere soffice, cotta, morbida con superficie croccante.

Quali sono i piatti più richiesti dalla sua clientela?

Ci sono piatti fissi che non riesco a togliere dal menù giornaliero perché sono richiesti dalla clientela come la carbonara, la bolognese che preparo con bovino o agnello. I piatti del giorno sono preparati con prodotti freschi. Nulla è congelato. Presto attenzione ai prodotti stagionali come i funghi e il tartufo. Il congelato non va bene perché rovina la salute e il sapore del piatto stesso. Le mie pietanze sono apprezzate proprio per la freschezza e la genuinità e risultano facilmente digeribili.

Un piatto che consiglierebbe ad Eccellenze Italiane e che vale la pena gustare nel suo ristorante?

Linguine con asparagi e gamberetti. È molto apprezzato come primo dalla mia clientela.

Una pizza particolare?

Pizza al crudo e rucola. Vi consiglio anche quella ai funghi freschi e carciofini.

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Spaghetti all'aragosta
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 Tavola imbandita 



Secondo lei cosa significa “mangiare bene e sano”?

Significa mangiare cibi preparati con prodotti freschi. Quindi al bando roba in scatola e congelata. Ad esempio io prediligo pesce fresco e carne non troppo frollata ma tenera e al tempo stesso gustosa.

Quali competenze e capacità deve possedere un bravo chef?

Un bravo chef deve avere buon gusto, deve avere buona organizzazione e saper lavorare bene sia in cucina sia in sala comunicando efficacemente sia con lo staff che con i clienti. Un bravo chef deve creare una buona atmosfera all’interno del suo ristorante perché la gente che viene qui vuole divertirsi, trascorrere una giornata diversa.

Com’è strutturata la carta dei vini?

Per la scelta dei vini io vado personalmente a degustarli nelle cantine e dai fornitori. Offro vini ricercati e di qualità. Molto gettonato è il Primitivo di Manduria direttamente dalla Puglia.

Secondo lei come deve essere un buon vino?

Dipende dal gusto personale e dal piatto col quale si deve abbinare. A me personalmente piace sentire il vigneto, il sapore dell’uva. Non amo il vino dolce. L’odore dell’uva deve essere sempre presente e facilmente percepibile.

E la birra?

Nel mio ristorante offro una scelta limitata di birra. Bisogna avere molta cura della birra. Ho birre in bottiglia sia bionde che nere. Una in particolare è fatta con i semi di zucca

Nel suo lavoro quanto conta il lavoro di squadra?

Fa tantissimo. Se non c’è armonia e coesione non si va da nessuna parte. Bisogna creare un’atmosfera conviviale e distesa perché se non è così il cliente se ne accorge. Questa particolare atmosfera consente di lavorare meglio.

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Interni del locale




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Bancone del bar

La parte più soddisfacente del suo lavoro?

Quando il cliente è contento. È bello vedere la gente soddisfatta di quello che si prepara. Da questo ci accorgiamo se il nostro obiettivo di diffondere l’arte culinaria e il mangiare bene e sano è stato perseguito a pieno.

La parte più noiosa?

La parte amministrativa e burocratica come tenere la contabilità. Non sopporto stare tante ore al pc. È la parte più rallentata della giornata.

Quali consigli darebbe ad un giovane ristoratore che vuole diffondere il made in Italy all’estero?

Non mi sento di dare consigli. Credo solo che bisogna metterci cuore, passione ed entusiasmo in ciò che si vuole realizzare, qualunque sia il proprio progetto. Bisogna investire tempo ed energie. Quello del ristoratore è un lavoro che richiede tanto tempo da investire e che sottrare molto alla vita privata e alla famiglia. Lo si può fare solo se si nutre in esso la vera passione.


In Italia si stanno diffondendo molti programmi televisivi che hanno come protagonista la cucina italiana e la ristorazione. Lei cosa pensa di questo tipo di programmi televisivi?

Ho una visione positiva perché questo tipo di programmi consentono di educare al mangiare sano. Propongono contenuti culturali rilevanti e permettono ai ristoratori di confrontarsi tra loro. Non bisogna mai dimenticare che anche il cibo è cultura.

Progetti futuri del Ristorante Al Caminetto?

Adattarsi ai tempi. I tempi cambieranno ma rimarrà intatta la qualità e la convivialità dello staff del mio ristorante.

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Esterni del locale





ID Anticontraffazione: 9030Mariangela Cutrone


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