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Partiamo dall’origine signor Giuseppe, com’è nata l’idea di diffondere l’autentica cucina italiana in Lussemburgo?

È da quasi dodici anni che sono qui in Lussemburgo. Sono partito dall’Italia per lavorare nel settore della ristorazione. All’inizio l’intenzione era di restarci solo tre mesi ma poi diffondere l’autentico Made in Italy si è trasformato nella mia “missione di vita”. Dopo sei anni di esperienza estera ho deciso di aprire questo ristorante con i miei amici e soci. Ci siamo subito innamorati di questo locale. Con questo ristorante diffondiamo le ricette siciliane della nostra terra d’origine. I nostri piatti hanno alla base ingredienti genuini e di alta qualità che provengono direttamente dell’Italia. Le nostre sono ricette originali e non adattate al contesto come invece fanno diversi ristoratori italiani.


In base alla sua esperienza decennale all’estero nel settore della ristorazione, si è mai chiesto perché la cucina italiana ha successo nel mondo?

La cucina italiana è variegata e salutare. È fatta di ingredienti semplici che però conferiscono tanta originalità e sapore ad un piatto. Le garantisco che qui in Lussemburgo è molto amata.

Quanto conta l’estetica nella presentazione di un piatto?

Indubbiamente l’impatto visivo fa tanto ma un piatto oltre ad essere “bello” deve esse “buono” da mangiare. Nel nostro ristorante diamo tanta importanza all’essenza dei nostri piatti che risiede nella qualità degli ingredienti e nel loro sapore inconfondibile.

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Quali sono le specialità che dobbiamo assolutamente assaggiare presso il Ristorante Montallegro?

È difficile scegliere perché il nostro menù è ricco di tante gustose specialità siciliane. C’è il vero imbarazzo della scelta! Molto amati sono i piatti a base di pistacchio, i primi di pesce e la pizza che è immancabile. Solitamente qui in Lussemburgo mangiano molta carne ma noi ci stiamo differenziando per le nostre specialità di pesce che è difficile trovare qui e che stanno riscuotendo tanto successo.

Com’è strutturata la sua carta dei vini?

Abbiamo una sessantina di vini che rappresentano l’Italia da Nord al Sud. C’è una grande varietà capace di sodisfare qualsiasi accostamento con le nostre pietanze e gusto personale.


Per quanto riguarda la pizza all’estero c’è sempre stata una sorta di disputa tra “pizza romana” e “pizza napoletana”. Da lei che tipo di pizza si può gustare?

Una pizza siciliana che è una via di mezzo tra quella napoletana e quella romana e che quindi è in grado di soddisfare ogni palato. L’impasto che è alla base di essa è facilmente digeribile. La pasta risulta croccante. La farcitura p è eseguita rigorosamente con ingredienti di alta qualità.

A proposito di prodotti Made in Italy a quali non rinuncerebbe mai all’interno del suo ristorante?

Alla mozzarella, ai pomodori, all’olio d’oliva extravergine. Sinceramente non posso fare a meno di tutte le materie prime che importo direttamente dall’Italia. È difficile scegliere.

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Quale parte di questo lavoro preferisce?

Fare felici i nostri clienti. Vederli sorridenti. La loro soddisfazione ci motiva a continuare a credere nel lavoro che svolgiamo ogni giorno con impegno e sacrifici.

In questo settore secondo lei vale di più la formazione o l’esperienza?

Secondo me fa tanto l’esperienza. La formazione aiuta ma è sul campo che si impara realmente questo lavoro. La formazione ti dona le famigerate basi.

Un ristorante italiano di successo all’estero quali peculiarità deve avere?

Rispettare l’autentico Made in Italy senza scendere a compromessi o senza adattarlo al contesto. Premia molto essere originali e veritieri. Ci sono tanti ristoranti italiani che aprono ma che di italiano hanno poco ed è per questo motivo non sono longevi.


Quale consiglio darebbe ad un giovane che vuole intraprendere una carriera nell’ambito della ristorazione?

Il mio consiglio sincero è quello crederci in questo lavoro, avere coraggio e voglia di rimboccarsi le maniche perché è inevitabile fare tanta gavetta e sacrifici. La perseveranza e la motivazione a lungo andare consentono di ottenere tanti risultati positivi nel corso degli anni.

Quanta creatività va investita in questo settore?

Tantissima. Ci vuole tanta fantasia per incuriosire sempre la propria clientela e anche per mettersi in gioco in questo lavoro in cui non si finisce mai di imparare. La fantasia unita alla passione consente di raggiungere ottimi risultati. Non dobbiamo mai dimenticare che quella del cucinare è una vera e propria arte.

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In merito alla figura dello chef a suo parere “un autentico chef” quali competenze e capacità deve possedere al giorno d’oggi?

Deve essere versatile, possedere problem solving e fantasia. Di fatti deve essere capace di creare i propri piatti anche disponendo di pochi ingredienti. Inoltre deve conoscere bene i prodotti con i quali crea le sue ricette. Questo lavoro ti insegna l’arte di arrangiarsi con poco. Lo chef deve saper lavorare col proprio team in maniera collaborativa e armonica. Io credo molto nel lavoro di squadra. Quando un team è armonico questa serenità traspare anche all’esterno.

Che tipo di atmosfera e ambiente troviamo presso il ristorante Montallegro?

La tipica atmosfera italiana fatta di convivialità, gentilezza e allegria. Ai clienti piace questa atmosfera. Adorano scherzare con noi e sentirsi parte della “nostra grande famiglia”.


ID Anticontraffazione: 17702Mariangela Cutrone


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