Foto
Seconda posizione alla fiera Gelatissimo

A volte, dietro una scelta apparentemente istintiva, si nasconde l’incredibile disegno del destino. Detta così sembra soltanto una frase a effetto, ma in realtà se si guarda la storia del vulcanico Giovanni Santin, “tostissimo” friulano che ha fatto fortuna in Germania grazie alla maestria nell’arte del gelato, si fa fatica a credere che sia stata tutta una casualità. Se non ci credete, leggete fino alla fine.

Tutto comincia nel 1985 quando Giovanni finisce gli studi da geometra e attende di cominciare un lavoro in azienda, dopo essere stato congedato dal militare per un incidente in moto. Manca ancora qualche mese per prendere il posto, e così decide di accettare l’invito di un amico: «Vieni su in Germania, conosco un signore che ha una gelateria e ha bisogno di una persona per la stagione». Fa le valigie e va via da un piccolo paese in provincia di Pordenone. Parte nonostante la ferma opposizione del padre, che non vuole assolutamente «Solo alla fine vi spiegherò perché», racconta al telefono. E allora, in attesa, di conoscere l’epilogo che chiude il cerchio, partono le domande sulla sue attività di successo, l’EisCafè Santin e l’EisCafè Venezia, entrambe a Wernigerode, città tedesca nel Land della Sassonia-Anhalt.


Come è arrivato ad aprire questi due locali?

«Dopo tre anni alle dipendenze, con un mio amico abbiamo colto un’occasione e preso una gelateria in gestione a Dubinga. Grazie all’esperienza che avevo accumulato sono riuscito a farla decollare. Pensavamo di rilevarla, ma i proprietari non hanno voluto, per cui mi sono spostato in un’altra gelateria. Subito dopo aver incontrato Claudia, la ragazza che sarebbe poi diventata mia moglie, sono arrivato qui Wernigerode, dove ho preso un’altra gelateria in gestione. Ho trascorso altri quattro anni così e poi si è ripetuta la stessa scena, dopo tante promesse i proprietari non volevano vendere. Per cui ho deciso di mettermi in proprio, aprendo il primo locale, l’EisCafé Venezia nel 1996, passando al secondo, l’EisCafè Santin, qualche anno dopo».


Dove si trovano le sue attività?

«Sono entrambe molto centrali, una è nella piazza principale del paese, davanti al Municipio, l’altra sull’isola pedonale. Il Venezia ha 30 tavoli fuori e 26 dentro, il Santin è leggermente più grande. Al Venezia abbiamo anche una piccola cucina, dove facciamo paste e insalate, al Santin prepariamo anche la pizza, con un piccolo forno. Sforniamo anche 100 pizze al giorno, ma solo con la buona stagione. Il forno è fuori perché non voglio mischiare gli odori della pizza con quelli del gelato».


Logicamente la vostra offerta è basata principalmente sul gelato. Quali sono i vostri “segreti”?

«Cerchiamo di offrire un prodotto che sia il più naturale e genuino possibile. Per ridurre i rischi alimentari non usiamo più le uova, ma siamo passati a delle basi (senza grassi vegetali e coloranti) alle quali aggiungiamo delle ottime materie prime naturali e di grande qualità. In carta abbiamo ben 12 gusti ottenuti da specialità IGP, come il pistacchio di bronte o la nocciola di alba. Per i gusti alla frutta, invece, scegliamo solo prodotti freschi e in grande quantità: pensi che per ogni vaschetta usiamo due chilogrammi di frutta fresca».





Foto
Esterni EisCafè Venezia




Foto
Uno dei nostri eccezionali gelati Nocciola 






Quali sono i gusti che vanno di più?

«I grandi classici, la clientela qui in Germania apprezza poco quelli un po’ più elaborati. È anche per questo che da qualche tempo ho ridotto i gusti in carta, basandomi proprio sulle preferenze dei consumatori. Oltre al gelato facciamo anche qualche prodotto di pasticceria, come crêpes e waffle o semifreddi, ma non torte (a parte quelle gelato), perché di fronte abbiamo una grande pasticceria».


Avete ottenuto qualche riconoscimento particolare?

All’ultimo “Gelatissimo” di Stoccarda sono arrivato secondo nella categoria “gelato fantasy”. Un buon risultato considerando che la base di concorrenti era molto ampia, eravamo in 162. E poi sono molto attivo nell’ambito delle associazioni di gelatieri e pasticcieri, con le quali ci occupiamo anche di formazione».


Cos’è che rende unico il vostro gelato?

«Le dico cosa mi dà fastidio, per prima cosa. Non sopporto, quando vado in giro, i gelati preparati con i kit già pronti. Perché appiattiscono i sapori: uno stesso gusto avrà le identiche caratteristiche anche a 1.000 chilometri di distanza. ll nostro gelato è fatto sperimentando sapori e combinazioni. Magari non sarà più buono di altri, ma sicuramente ogni gusto è unico»


Cosa c’è nel suo futuro?


«Vorrei andare avanti con le mie due gelaterie ancora per un po’, e poi passare a qualcosa di meno impegnativo, sempre nello stesso ambito. Io e mia moglie cominciamo a sentire un po’ di stanchezza. Approfitto per ringraziarla, senza di lei, che mi ha dato una grande mano, sia sul lavoro che con la lingua, essendo nata in Svizzera, ma da genitori italiani, non sarei qui. E poi chissà, magari ci penserà mio figlio, che ora sta studiando da pasticcere. Non ho mai forzato perché lavorasse con me, ma se sceglie questa carriera, troverà la porta aperta».


Infine, può rivelare perché suo padre non voleva che andasse in Germania?


«È una storia incredibile. Lui ha fatto la Seconda Guerra Mondiale, ma non ci ha mai raccontato nulla di questa sua esperienza. Una volta sono tornato al mio paese, in Italia, e frugando in un cassetto ho ritrovato alcune sue foto di quel periodo. In una di queste era seduto a cavallo, nella stessa piazza di Wernigerode, dove ho aperto la mia prima gelateria. Era venuto qui da prigioniero, per lavorare nelle fabbriche tedesche di bombe. Non voleva che io partissi perché qui ne ha viste tante, è stato l’unico sopravvissuto di 26 partiti».






Foto
interni del ristorante




ID Anticontraffazione n: 7868 e 7934


Alessandro Giannace



Foto
notizie Adella Restaurant: la professionalità nell’arte culinaria italiana a Sofia Situato a Dianabat , il nuovo quartiere residenziale di Sofia, L’Adella Restaurant è un ristorante italiano che rispetta la tradizione della variegata tradizione culinaria italiana. Le sue squisite pietanze spaziano dai primi piatti tradizionali ai secondi di carne o pesce mixati con spezie e prodotti prettamente “Made in Italy” come il pecorino romano, il prosciutto crudo di Parma, la mozzarella di bufala campana, il tartufo.
Foto
notizie Azienda Agricola Terra D’Oro- Dono Dorato: l’amore per la natura e l’arte in un olio pregiato e speciale L’azienda agricola Terra D’Oro- Dono Dorato è presente nel territorio pugliese di Trinitapoli dal marzo del 2015. L’azienda è nata dall’amore di Marina Parente per la natura e il territorio pugliese che offre una varietà di prodotti naturali dalle caratteristiche speciali. L’Azienda Agricola Terra D’Oro produce un pregiato olio d’oliva, Il Dono Dorato, dai riflessi dorati e dal sapore speciale che ha alla base la coltura della coratina, una varietà pregiata di olive, tipica del territorio pugliese. La coratina è capace di conservare a lungo le sue proprietà organolettiche.
Foto
notizie Ristorante Pizzeria Il Pescatore, specialità calabresi di pesce per i palati più esigenti   Nella cittadina tedesca di Fuessen, vi è un ristorante italiano specializzato nella cucina di pesce che si rifà alle tradizioni calabresi che si tramandano di generazione in generazione. Vi stiamo parlando del Ristorante Pizzeria Il Pescatore. Con il suo ambiente suggestivo e accogliente in cui alle pareti si ammirano foto di varie tipologie di pesce e pescatori e vere reti da pesca. Il signor Filippo Russo ha voluto ricreare in questo moderno ristorante italiano all’estero le origini della sua famiglia di pescatori calabresi di cui va tanto orgoglioso. Mangiare presso il Ristorante Pizzeria Il Pescatore significa gustare la qualità del pesce italiano grazie a primi piatti e secondi gustosi che saranno in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Oltre alle specialità di pesce potrete apprezzare le pizze con alla base un impasto leggero e facilmente digeribile farcite con ingredienti genuini e di qualità provenienti direttamente dell’Italia. Le pietanze che gusterete saranno accompagnate da un buon vino italiano che il Signor Filippo Russo da grande sommelier sarà in grado di proporvi con professionalità e competenza. Del successo ventennale del Ristorante Pizzeria Il Pescatore e di quanto la cucina italiana sia molto apprezzata in Germania, ci racconta il signor Filippo Russo in questa esclusiva intervista.