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Esterno del locale

In questo ristorante dall’ambiente familiare e confortevole che rimane impresso nella propria memoria, ci si sente accolti e coccolati. È inevitabile sentirsi a casa nel gustare i sapori semplici e autentici della cucina meridionale preparata con tanto amore ed esperienza. Qui presso Le Sorrento è come intraprendere un viaggio gastronomico caratterizzato da qualità, genuinità e autenticità: le chiavi del successo che lasciano il segno del nostro Made in Italy all’estero e che appagano di sacrifici fatti per offrire solo ed unicamente il meglio.

Grazie alla qualità della sua cucina Le Sorrento ha collezionato negli anni tante meritate soddisfazioni e riconoscimenti importanti. Della sua storia e dell’amore per questo lavoro impegnativo ma altamente gratificante ci racconta Palmina Vespoli in questa esclusiva e interessante intervista che trasuda impegno quotidiano e passione illimitata e inestimabile.

Com’è nata l’idea di promuovere il Made in Italy in Normandia?

È iniziato tutto per puro caso e inaspettatamente. Io e mio marito ci siamo trasferiti dall’Italia qui in Normandia per lavorare in un ristorante come chef. Il titolare ci ha chiesto successivamente di acquistare una parte della società fino a quando nel 2006 ne abbiamo assunto la piena totalità.

Che tipo di riscontro ha avuto la cucina italiana in Normandia?

Devo ammettere che stiamo avendo un ottimo riscontro anche se all’inizio non è stato facile. La maggior parte dei francesi pensano che la cucina italiana sia solo la pizza. Noi abbiamo valorizzato la cucina del Sud Italia con delle pietanze tradizionali campane che qui sono tanto amate. Prepariamo molta pasta fresca. Abbiamo deciso di non fare la pizza. Ci distinguiamo per la qualità che offriamo e la buona cucina meridionale perché non dimentichiamo mai le nostre origini.

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Interno del locale
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Frutti di mare

Come potremmo definire con degli aggettivi la cucina de Le Sorrento?

Una cucina semplice e autentica.

Quali sono i prodotti Made in Italy ai quali non rinuncerebbe mai?

Olio d’oliva e mozzarella di bufala. Sono gli ingredienti di cui proprio non potrei fare a meno.

Un piatto per definirsi “eccellente” come deve essere?

Deve avere alla base un prodotto di qualità. La nostra cucina è semplice proprio perché valorizza i prodotti che sono alla base. Noi prepariamo il pesce in crosta di sale semplicemente servito con un filo d’oliva e un po’ di limone. Sono gli ingredienti che fanno la differenza.

I piatti che dobbiamo assolutamente assaggiare presso Le Sorrento…

Come antipasto l’insalata di seppia. In questo periodo consiglio anche un carpaccio di capesante. Come piatto principale non deve mancare la pasta fresca coi funghi porcini. Per secondo il mitico branzino al sale. Siamo riconosciuti proprio per questa specialità.

E la carta dei vini come è strutturata?

In base alla nostra cucina abbiamo selezionato alcuni vini bianchi provenienti dal Sud Italia che si prestano molto ad accompagnare la cucina di pesce che prepariamo.

Come si potrebbe tutelare il Made in Italy all’estero?

Valorizzando la vera qualità. Purtroppo i media qui in Francia fanno emergere solo il negativo, ciò che ci penalizza. Ho attualmente visto un reportage sulla mozzarella di bufala e ne ho avuto la conferma lampante. Noi cerchiamo di diffondere un messaggio positivo ai clienti sui nostri prodotti dimostrando che si può ottenere la vera qualità se si vuole e facendo dei sacrifici. Ne vale la pena perché la qualità fa la differenza e lascia il segno a lungo termine.

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Tartare di tonno
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Insalata di polpo

Che tipo di atmosfera troviamo presso Le Sorrento?

Da noi si respira un’aria accogliente e familiare. Mi piace quando i clienti mi dicono che vengono da noi a mangiare perché si sentono a casa. Con loro si instaura un bel rapporto umano e familiare avendo sempre alla base un certo rispetto.

Qual è la parte più soddisfacente del suo lavoro?

Quando il cliente apprezza il nostro lavoro e la nostra cucina. Abbiamo ottenuto di recente il riconoscimento qualità-turismo. Ciò ci stimola a continuare a dare il meglio. Significa che tutti i nostri sforzi e sacrifici sono stati ripagati bene.

Secondo lei un bravo chef al giorno d’oggi come deve essere?

Deve conoscere e rispettare il prodotto che è alla base delle sue pietanze. Trasmettere la passione per il suo lavoro.

Quanto spazio lei dà all’estetica di un piatto?

L’occhio indubbiamente vuole la sua parte. Lo constato da me quando sono fuori a cena. La prima cosa che mi attrae di un piatto è l’aspetto oltre al sapore.

Un consiglio che darebbe ad un giovane che decide di intraprendere il suo stesso lavoro…

Amare veramente questo lavoro perché questo è un mestiere impegnativo in cui non si conoscono giorni di ferie. Ma se si ama è molto gratificante.

Un traguardo da raggiungere…

Si può sempre fare meglio. Non mi accontento facilmente e sono perfezionista in ciò che faccio. Vi dico che posso fare sempre di più. Non posso fare a meno di aggiornarmi nonostante il poco tempo a disposizione. Non si finisce mai di evolvere e accrescere le proprie conoscenze professionali.

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ID Anticontraffazione: 10572Mariangela Cutrone


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