Il Made in Italy servito ai francesi
Sulla riva destra della Senna, a Suresnes, piccolo comune dell'Île-de-France, un giovane italiano sfida la sofisticata gastronomia francese a colpi di orecchiette e culatello. Andrea Lombardi, 35 anni, ciociaro del frusinate, è il titolare del ristorante Sapori d’Italia. Ha aperto i battenti due anni fa ed ora è già pronto a bissare con l’apertura di un secondo locale.
Come mai ha scelto di investire proprio in quest’area della Francia?
«Siamo arrivati qui sette anni fa, al termine di una lunga esperienza nei ristoranti italiani, svizzeri, irlandesi. Dopo aver lavorato per altri, io e mio fratello abbiamo realizzato di avere le capacità necessarie per metterci in proprio. Una scommessa affascinante e difficile, ma abbiamo pensato che questo fosse il posto giusto» .
Così è nata “l’epicerie fine italienne” Sapori d’Italia
«Sì, inizialmente abbiamo aperto con l’idea di vendere prodotti italiani, ma quasi subito abbiamo capito che ai clienti interessava di più assaggiare che acquistare gli ingredienti, allora abbiamo liberato lo spazio occupato dagli scaffali e abbiamo sistemato i tavoli. Oggi ne abbiamo ventisei».
Quali sono le caratteristiche del ristorante?
«Proponiamo la cucina tradizionale italiana, ma acquistiamo la materia prima dai produttori locali seguendo la stagionalità di frutta e verdura. I prodotti tipici Dop li facciamo invece arrivare direttamente dall’Italia. Abbiamo puntato sulla pasta fresca, investendo nella strumentazione per prepararla e ne siamo molto orgogliosi» .
Qualche ricetta?
«Orecchiette al verde con noci pecan e dadini croccanti pancettati, paccheri con vongole e scampi con pomodoro piccantino, crema di burrata pugliese. E poi una vasta gamma di pizze».
Come imprenditore ha incontrato difficoltà?
«Il ristorante è stato aperto in quindici giorni, non ho incontrato nessuna difficoltà particolare. Unica nota stonata, l’elettricità: i tempi per l’allaccio sono stati molto lunghi per intoppi di tipo burocratico».
A due anni dall’apertura, quella scommessa è stata vinta. Il locale è cresciuto, la squadra anche e ci sono ambiziosi progetti per il futuro. È così?
Promuoviamo il vero prodotto italiano e questo premia il nostro lavoro, dobbiamo recuperare perché l’immagine della cucina italiana negli anni è stata danneggiata da ristoratori poco professionali. Ma quello che Sapori d’Italia oggi ha realizzato, è frutto di una squadra che lavora in grande sintonia: la mia contabile e moglie, mio fratello che è il direttore, il responsabile di sala, il mio secondo in cucina. Senza di loro nulla sarebbe stato possibile.
Ora puntiamo in alto: un nuovo ristorante di gastronomia di gran classe con una cucina attrezzata per l’affumicatura e la cottura a basse temperature».
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