Eiscafé, il gelato con del carattere
A Wernigerode, in Germania, troviamo l’Eiscafé. La gelateria è dell’eclettico Signor Giovanni: tra le altre cose geometra e appassionato di moda. Dell’Italia si porta la mentalità friulana "non rimandando a domani quel che si può fare oggi".
Perché ha scelto la Germania per aprire la sua attività?
«Come molto spesso accade nella vita tutto è iniziato per puro caso. Inizialmente non pensavo certo al gelato tant’è vero che ho studiato per diventare geometra, poi una mia conoscenza mi propose durante il periodo estivo, di andare in Germania per fare il lavapiatti. In seguito a un incidente in moto sono stato costretto al ritiro, decisi quindi di rimanere in Germania dove ho conosciuto quello che definisco il mio “maestro”. Grazie alla sua competenza ho potuto imparare, con un tirocinio di ben 5 anni, a fare il gelato».
Era molta la voglia di mettersi in proprio?
«Successivamente si aprì la possibilità di fare il direttore in una grossa gelateria a Stoccarda. Questa nuova esperienza mi permise di imparare, nel migliore dei modi, il mestiere di gelataio insegnandomi anche a rapportarmi con il personale. Dopo altri 5 anni di soddisfazioni lavorative arrivò anche l’amore. Con mia moglie volevamo comprare questa attività, ma la trattativa non si concluse. Ci trasferimmo allora nella Germania dell’Est per poter aprire la nostra gelateria».
Scegliere Wernigerode è stato casuale?
«Oserei dire quasi casuale, infatti, nella cittadina conoscevamo la zia del mio primo titolare. Grazie a lei, mediatrice nell’ambito della ristorazione, abbiamo potuto lavorare 8 anni con la gelateria Venezia. Dopodiché ci siamo spostati definitivamente nella piazza centrale di Wernigerode. La scelta si rivelò positiva perché zona turistica e immersa nel verde».
Wernigerode sotto la neve
Ci parli del suo gelato dalla “A alla Z”.
«Provengo dalla vecchia scuola, quella che prevedeva, nella produzione, l’uso di uova. In Germania preferisco non utilizzarle, eccezion fatta per il tiramisù e lo zabaione, perché qui si fa molta attenzione alle uova per paura della salmonellosi.
Utilizziamo basi delle migliori marche tra le quali la Caffarel, famosa ditta di Torino, specializzata in prodotti di cioccolateria, tartufi e nocciole. La marca Gel la preferiamo, invece, per i prodotti a base di frutta».
Al bando quindi i prodotti preconfezionati?
«Assolutamente sì. Preferisco spendere di più, ma avere la qualità. Utilizziamo prodotti naturali come le mandorle della Puglia o la nocciola del Piemonte. Non facciamo, nel modo più assoluto, il gelato con buste pronte nella quali è necessario solo l’aggiunta dell’acqua. I nostri gelati sono naturali, non contengono aromi, coloranti né tanto meno grassi idrogenati. Amiamo la trasparenza e l’estremo riguardo nell’igiene».
La scelta di gelato è molto varia?
«Non dimenticandoci che siamo nell’ex Germania dell’Est, dove tutto fa più fatica a decollare, in ogni caso abbiamo una scelta molto ampia. La gelateria offre prodotti vegani, gelati da asporto e una varietà di gusti che vanno da quelli più tradizionali e, grazie alla nostra estrosità, ai più eccentrici».