Bella Italia Da Salvatore in Austria, quando cucinare diventa un atto di generosità
Com’è nata l’idea di diffondere l’arte culinaria italiana in Austria?
Io e la mia famiglia viviamo in Austria da circa dodici anni. L’idea di gestire questo ristorante è nata da un sogno dei miei genitori che non si sono lasciati sfuggire l’opportunità di diffondere l’autentica cucina italiana in questo paesino austriaco. Amiamo metterci continuamente in gioco e non smettiamo di salvaguardare l’autentico Made in Italy che purtroppo spesso è oggetto di contraffazione all’estero.
Come potremmo definire la cucina di Bella Italia Da Salvatore?
La nostra è una cucina tradizionale italiana che si rifà alle ricette che si tramandano di generazione in generazione in famiglia. È un po’ come mangiare i piatti della nonna. Rispettiamo l’originalità e l’autenticità delle ricette prestando molta attenzione alla selezione delle materie prime che per noi devono essere rigorosamente Made in Italy.
Una delle peculiarità della cucina italiana è quella di disporre di ingredienti semplici e genuini con i quali però si possono creare tanti piatti creativi. Cosa pensa dell’aspetto creativo della nostra arte culinaria?
Come ha detto lei la nostra cucina è una forma di arte artistica. Quando si prepara un piatto è come dedicarsi ad un’opera d’arte che necessita di una cura minuziosa del dettaglio. Alla base di questa forma artistica ci deve essere anche e soprattutto tanto amore che viene trasmesso in quello che si fa quotidianamente per sé e per gli altri. Cucinare è anche un atto di generosità verso gli altri secondo me.
Quali sono le specialità che dobbiamo assolutamente assaggiare presso Bella Italia Da Salvatore?
Le nostre specialità di pesce ossia i primi piatti e i secondi a base di questa materia prima di qualità che conosciamo benissimo perché la mia famiglia prima di trasferirsi qui in Austria lavorava in questo settore. E poi c’è la pizza che è molto amata dalla nostra clientela.
Che tipo di pizza possiamo gustare presso il suo ristorante?
La nostra è una pizza leggera, sottile e facilmente digeribile. È molto amata e contribuisce a renderla eccellente la farcitura che ha alla base una minuziosa selezione degli ingredienti che provengono direttamente dall’Italia. Ci teniamo ad offrire la qualità alla nostra clientela. Questo aspetto ci consente di differenziarci.
Secondo un articolo di settore la pizza è in grado di stimolare il buonumore e la convivialità. Lei cosa ne pensa al riguardo?
Senza pizza io non riuscirei a trascorrere una sola settimana. La pizza trasmette allegria e mette tutti di buonumore. Diventa l’occasione per riunirsi ad un tavolo e trascorrere momenti indimenticabili con amici e parenti.
Che tipo di atmosfera e ambiente troviamo presso Bella Italia da Salvatore?
Abbiamo ricreato un piccolo scorcio d’Italia in questo locale per diffondere la nostra italianità anche nell’ambiente. Quando si varca il nostro uscio è inevitabile rendersi conto di essere in un ristorante italiano. Ci teniamo inoltre a far sentire a proprio agio i nostri clienti e orientarli al meglio tra i sapori tipici italiani.
Qual è la parte che preferisce di questo lavoro?
La soddisfazione dei clienti. Vederli tornare ci motiva ad andare avanti in quello che facciamo e ci conferma che stiamo lavorando bene nonostante ci troviamo in un piccolo paesino austriaco.
In questa epoca dominata dai social media quanto conta l’estetica nella presentazione di un piatto al cliente secondo lei?
Al giorno d’oggi si presta molta attenzione ai dettagli del piatto e alla sua preparazione. Noi ci teniamo a preparare piatti equilibrati in cui un occhio di riguardo va soprattutto al gusto, ossia al sapore autentico del piatto.
Un consiglio che darebbe ad un giovane che vuole intraprendere una carriera di ristoratore italiano all’estero…
In base alla mia esperienza posso affermare che questo lavoro va svolto innanzitutto con motivazione, passione e amore autentici. Non si finisce mai di fare sacrifici ma col tempo arrivano i risultati che gratificano tanto.
Secondo lei in questo settore conta di più la formazione o l’esperienza?
L’esperienza fa tantissimo, la si apprende sul campo lavorando sodo ogni giorno ma comunque senza basi teoriche non si va da nessuna parte. Un minimo di formazione ci deve essere, aiuta tanto. Per svolgere al meglio questo lavoro quindi ci vuole un mix tra queste due dinamiche.
ID Anticontraffazione: 17496 | Mariangela Cutrone |