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Il Metodo formativo dell’Accademia di Monda Luciano di Nardo è innovativo e si ispira alla cultura finlandese che Luciano Di Nardo in persona ha appreso durante i suoi lunghi anni di formazione artistica. Egli è un formatore a 360°. Oltre a far acquisire competenze tecniche ci tiene a far emergere nei suoi numerosi allievi le social skills, molto richieste in questo settore lavorativo.

L’Accademia di Moda Luciano Di Nardo aiuta i talenti ad acquisire un’inedita consapevolezza delle proprie risorse creative. Il talento è insito in ognuno di noi: è ciò che ribadisce continuamente Luciano di Nardo. Persona sensibile e artista multitasking, conduce seminari e workshop anche all’estero. È stato persino selezionato da AMI come il migliore tra gli otto più grandi Formatori Internazionali. Instancabile educatore e formatore, in questa intervista esclusiva ci rivela quanto “insegnare” sia per lui è una vera e propria “missione di vita”.

Com’è nata la sua passione nei confronti del mondo della moda?

Sono un perito chimico e amo la precisione e tutto ciò che appartiene al mondo della ragione e della perfezione. Ad un certo punto questo mondo razionale mi andava stretto e avendo maturato una formazione artistica mia personale, ho deciso di mettermi in gioco. Così ho cominciato ad intraprendere il mio percorso nell’ambito della moda che è un settore artistico e altamente creativo che mi consente di esprimermi a 360°.

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Com’è nata l’idea di fondare questa rinomata Accademia di Moda a Milano?

L’accademia è nata dalla mia voglia di mettere a disposizione degli altri le mie capacità artistiche, le mie conoscenze, la mia voglia di fare per questo settore che è in continua evoluzione. Ho cominciato a costruire la mia carriera lavorando nei grandi brand per apprendere la parte tecnica e poi giungere a collaborare con istituti di formazione del settore, qui a Milano. Mi sono reso conto che c’è un sistema malato nell’ambito della formazione della moda. Ero motivato a creare una mia accademia per diffondere un metodo innovativo. Per me questa accademia è la mia personale missione di vita. Questo progetto sta raggiungendo ottimi risultati. Basti pensare che il 99% dei nostri iscritti trova subito lavoro in questo settore. Qui si acquisiscono tante competenze ed esperienze. La mia più che un’accademia è un vero e proprio “spazio di lavoro” in cui confrontarsi, apprendere competenze ed evolversi professionalmente.

Che tipo di percorsi formativi offrite ai vostri allievi?

Il mio metodo formativo e professionale deriva dalla cultura finlandese dove l’ambito dell’educazione è molto più avanti rispetto all’Italia. Non ha nulla a che fare con i nostri parametri e standard. Ho creato un metodo che si ispira alla cultura finlandese. Normalmente ogni scuola segue delle materie. Ogni materia viene designata ad un docente. Sono speso materie frammentate, non collegate tra loro. Spesso un adulto trova difficoltà ad adattarsi, a creare connessioni tra queste materie. Invece, nel mio metodo, lavoriamo con la mono-materia. Tutto è dentro uno spazio di incubazione unico di conoscenze.  Diamo la possibilità di disporre di tutte le conoscenze trasversali nell’ambito della moda. I nostri allievi sono molto ricercati dalle aziende di settore.

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Per lei cosa significa formare i nuovi talenti della moda?

Uno dei nostri concetti basilari è lasciare da parte tutto ciò che si è appreso precedentemente per consentire alle nuove conoscenze di essere acquisite senza lasciarsi influenzare dal passato. Questo non significa assolutamente lasciare da parte la propria personalità, anzi! Qui la maggior parte dei nostri allievi ha problemi di autostima e riconoscimento delle proprie capacità. Tramite la moda e il nostro metodo formativo si acquisisce la consapevolezza di avere una personalità e delle capacità creative che spesso non sono espresse. Qui formiamo soprattutto le “persone”.

Quali sono le figure professionali più richieste nell’ambito della moda al giorno d’oggi?

Oggi sono molto richieste le figure tecniche. Sono selezionate circa 47.000 figure di quelli che chiamano “modellisti” (noi non li chiamiamo così!). Oggi sono richieste figure multitasking, risorse specializzate che sappiano occuparsi di stile, gestione dei costi, progettazione, controllo di qualità, persone che nell’azienda possono essere utilizzate in vari dipartimenti.

Quanto per lei sono importanti le social skills per lavorare nell’ambito della moda?

Fondamentali. Le aziende di moda sono un insieme di laboratori artigianali. Il sistema è industriale ma il prodotto è creato da artigiani. Bisogna avere capacità di analisi, problem solving, capacità gestionali.

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Quanto la sua accademia di formazione è collegata col mondo del lavoro?

Il collegamento è importante con le aziende che ci richiedono personale. I nostri percorsi sono aggiornati in funzione delle esigenze delle aziende presenti nel settore moda che periodicamente vengono da noi a ricercare e selezionare il personale specializzato.

Qual è la parte più soddisfacente del suo lavoro di formatore?

Vedere i miei allievi contenti. Assistere alla scoperta di se stessi. Alla fine delle otto ore di lavoro quotidiano i miei allievi sono stanchi ma altamente soddisfatti. C’è un impatto umano importante qui da noi. Pensi che le famiglie ci telefonano per dirci quanto siano soddisfatti dei percorsi professionali dei loro figli e dei loro progressi a livello umano.

Lei lavora quotidianamente coi i talenti. Per lei cos’è il “talento”?

Il talento è l’insieme delle risorse interiori che ci appartengono sin dalla nascita. Nel momento in cui si nasce il talento viene spesso oscurato dai rapporti sbagliati e dai contesti non giusti. Noi aiutiamo a far emergere questo talento. Noi aiutiamo le persone a riscoprire se stesse. Purtroppo il mondo della formazione è popolato da numerosi squali che vogliono solo speculare e fare del business sui percorsi formativi dei giovani.

Quali consigli darebbe a chi vuole intraprendere un percorso formativo nell’ambito della moda?

Credere in se stesso. Non essere fanatico ma modesto. Essere una persona sensibile, capace di cogliere ciò che gli altri non vedono. Per emergere qui bisogna saper ascoltare ed esprimere senza limiti e paure la propria creatività.

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Progetti futuri dell’Accademia di Moda Luciano di Nardo…

I nostri progetti sono sempre tantissimi. Ultimamente stiamo ampliando la proposta formativa integrandola con l’apprendimento delle lingue straniere, non sono l’inglese ma anche il cinese. Se si ha una cultura internazionale si hanno più chance in questo settore. La Cina è un paese  da non temere perché ci  può dare vantaggiose possibilità di fare carriera. Stiamo curando dei rapporti interessanti con i cinesi. Personalmente in diversi periodi dell’anno mi reco a Shanghai a condurre workshop e seminari sul mondo della moda.

ID Anticonraffazione: 9319Mariangela Cutrone


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