Era Ora
CATEGORIA: ristorantiID ANTICONTRAFFAZIONE N.3058
Ragazzo vesuviano dal sorriso aperto e spontaneo, si è formato alla corte di “mostri sacri” della cucina internazionale, quali Alain Ducasse e Gualtiero Marchesi. Dopo alcune prestigiose esperienze in Italia, Francia, Svizzera e negli Emirati Arabi al “Burj al-Arab” (uno degli hotel più lussuosi al mondo), nel 2005 torna in Campania per aprire il suo ristorante: “Era Ora”.
L'asso nella manica di questo giovane “cuoco contadino” è la grande tecnica acquisita applicata ai prodotti della sua terra.
Specialità della tradizione gastronomica campana in vasetti monoporzione in vetro, con i boccaccielli il cibo si fa scoperta, sorpresa. Piatti semplici, cotti sottovuoto al vapore,rigorosamente stagionali, naturalmente a km zero, capaci di coniugare gusto e praticità in una – molto creativa – forma di finger food campano.Piccoli grandi sapori della tradizione.
Da gustare ovunque.
Pietro è appassionato di sapori e profumi legati alla sua infanzia. Il sapore e il profumo del ragù della nonna Nannina, che alla domenica avvolgeva la sua casa fin dal primo mattino delle polpette al sugo di pomodoro San Marzano, delle candele spezzate in salsa di “genovese”, ottenuta con purea di cipolla bianca e carne di vitello stufata. Al centro della sua cucina spesso c'è il riutilizzo di tutto ciò che normalmente viene considerato scarto. A bucce, gambi, foglie Pietro dà una nuova vita. “Per educazione e scuola – ama ripetere – sono contrario a qualsiasi spreco, perché spesso è nelle parti meni nobili che si celano i sapori veri.”
Dal 2005 Pietro Parisi gestisce il suo ristorante-laboratorio del gusto “Era Ora”, con l'obiettivo di inserire il suo territorio negli itinerari della buona tavola.170 posti a sedere a Palma Campania, poco distante da Napoli, in un'area che, prima di allora, era tagliata fuori dal circuito della buona cucina.
Oggi “Era Ora” serve in media 150 coperti al giorno, 6.000 al mese proponendo una cucina tradizionale e contemporanea al tempo stesso, in cui la creazione da prodotto poveri “a km zero” e la rivalutazione dei materiali spesso considerati di scarto danno vita a un'emozione unica di sapori e profumi.