Azienda Agricola Bittarelli Patrizio
CATEGORIA: aziende agricoleID ANTICONTRAFFAZIONE N.755
La nostra Azienda è situata a 300 mt s.l.m. sulle colline del Lago Trasimeno in Località Poggio del Sole.
La famiglia Bittarelli vive e lavora in questi terreni dal 1940, prima come contadini e successivamente, dal 1970, come proprietari. E proprio nel 1970 nasce l'Azienda Agricola Bittarelli.
L ’Azienda, a conduzione familiare, si estende su circa 30 ettari e utilizza per le sue produzioni rappresentate prevalentemente da cereali il metodo della rotazione dei terreni e della bassa concimazione per ottenere un raccolto di migliore qualità. Dal 2003 abbiamo iniziato la produzione di ceci piccoli nazionali, farro, orzo, cicerchie e Fagiolina del Trasimeno, antichissimo legume che ha trovato in questi luoghi il clima e i terreni ideali per diventare un prodotto unico e di alta qualità. Dal 2003 è tutelato dal Consorzio Fagiolina del Trasimeno.
Oltre a essere azineda agricola con vendita diretta siamo anche una FATTORIA DIDATTICA che propone diversi tipi di laboratori:
AGRICOLTURA IN CAMPO con visita ai campi seminati o in preparazione o possibilità di sperimentare la raccolta della Fagiolina del Trasimeno
IN CUCINA SI IMPARA corsi di cucina tradizionale
lLABORATIRI DIDATTICI dedicati a bambini e ragazzi per far conoscere meglio il mondo agricolo e per imparare a a mangiare sano.
GUIDA AL BUON GUSTARE degustazioni dei prodotti aziedali e del terrirotio rispettando il ciclo stagionale.
ECCELLENZE CORRELATE
E’ una questione di stileQuesta azienda agricola è ricca di storia. Anche perché si tramanda ormai di generazione in generazione da qualche secolo, con dati certi arriviamo al 1840 e a condurre questa azienda dopo generazioni sono stati i miei nonni Alfonso e Elvira e molta di questa passione per il mondo agricolo probabilmente la devo a loro.
Vivevano di un agricoltura molto più povera, meno tecnologica ma sicuramente più sana e con uno stile di vita più sereno. Si lavorava la terra con aratri attaccati a 2 o 4 buoi che instancabilmente continuavano a tirare per tutto il giorno, per trebbiare il grano c’era molta più mano d’opera, e quando si finiva il proprio campo si andava da quello del vicino e così via. Si chiamava “scambio aiuto” si falciava tutto a mano con delle falci sotto un sole ardente, si mangiava fino a 5 volte al giorno (anche perché si lavorava fino a più di 15 ore al giorno) il più delle volte direttamente nei campi. A tutto pensavano le donne che in enormi ceste sulla testa portavano il pranzo e quant’altro. C’era un solo bicchiere col quale bevevano tutti. Anche il mais si raccoglieva a mano e poi la sera tutti insieme lo sgranocchiavano. Le piante invece venivano tagliate e raccolte in fascine che poi, una volta seccate, venivano usate per riscaldarsi e per cucinare. Apparentemente sembra assurdo e impossibile ma era la realtà ed era normale ed era più sano ed era più sereno ed era più pulito e soprattutto erano tutti più felici. L’espressione che più ho sentito in questi miei 40 anni di vita in questo mondo agricolo è stata: era una festa.
Però dopo l’avvento della tecnologia in agricoltura, tutto è cambiato. Al posto dei buoi per arare la terra adesso ci sono dei potenti trattori, le nuove mietitrebbie con un solo giorno fanno il lavoro che prima avrebbero fatto 20 persone per un mese. Lo scambio aiuto si è trasformato in assunzioni, contributi, TFR ecc. La parola d’ordine è diventata CORRERE, essere sempre più veloci e produttivi a discapito della condivisione dello stare insieme, della salute e della serenità. Basti pensare che con soli 2 ettari di terra, i miei nonni si potevano considerare ricchi in tutti i sensi. Oggi per poter portare a casa uno stipendio decente, proporzionato al sacrificio, un imprenditore agricolo deve coltivare almeno 100 ettari di terra. I margini di guadagno sono talmente bassi che si è costretti a fare solo tanta quantità di prodotto ortofrutticolo. Purtroppo però per poter fare una grande produzione si è costretti a ricorrere a trattamenti preventivi sulle colture con fitofarmaci, fitosanitari (fungicidi, insetticidi, diserbanti ecc). In molti casi ahimè, tutto questo non basta perché a dettare il prezzo finale di un prodotto agricolo non è l’agricoltore ma bensì il mercato. Un mercato influenzato da 1000 problemi come ad esempio la sovrapproduzione, l’importazione dei prodotti agricoli da altri paesi, la concorrenza sleale degli stessi, l’andamento climatico e così via arrivando cosi, il più delle volte a fine stagione a non coprire nemmeno i costi di produzione.
In sintesi la modernità in agricoltura ha portato meno sacrificio fisico ma ha reso schiavi i suoi agricoltori, schiavi di un sistema che ti toglie tutto ciò che di bello c’è in questo mondo. Meno reddito, più stress, maggiore inquinamento, più veleno sulle nostre tavole e quindi meno salute, e allora dopo gli ultimi 20 anni passati a rincorrere un progresso sempre più deludente ci siamo accorti che la strada per il futuro era una sola: TORNARE INDIETRO.
Nasce cosi una nuova idea di azienda agricola che da oltre 100 ettari di terreno passa a 25 ettari, che al posto della chimica preferisce la natura, che decide di commercializzare i propri prodotti in un punto vendita aziendale, determinando un prezzo che dia più dignità all’agricoltore ma, allo stesso tempo per effetto della VENDITA DIRETTA, anche molto più vantaggioso per il consumatore finale. Frutta e verdura di stagione della nostra azienda agricola, sempre fresca, raccolta più volte al giorno e coltivata in un territorio unico con un microclima fantastico lambiti dal mare e protetti dalla montagna. Il tutto rigorosamente a KM0 rispettando la natura e l’ambiente in cui viviamo.
La nostra è sempre stata un azienda a conduzione familiare e lo è anche oggi. Dopo la scomparsa di mio nonno a prendere le redini è stato mio padre Franco, che con il sostegno di una moglie esemplare Giuseppina, a sua volta mi ha passato la gestione di questa azienda che oggi conduco. Con me c’è mia moglie Laura, insegnante, che mi sostiene e mi da forza anche quando la stanchezza prende il sopravvento. A completare la nostra vita e la nostra familia ci sono le nostre 2 bambine, Giorgia e Caterina.
Vallese Mirco
Chi non lo conosce spesso fa fatica ad abituarsi all'idea che il vino possa essere contenuto "nel cartone", anche se poi cartone non lo è, sia chiaro, poi lo assaggia, pensando "lo provo, ma solo questa volta" e poi prontamente cambia idea, come abbiamo fatto tutti noi che abbiamo provato ed apprezzato la funzionalità dei bag-in box.
Sono comodi da trasportare, facili da utilizzare e soprattutto permettono al vino di rimanere inalterato per molto tempo, impedendo all'aria di entrare in contatto con il prodotto.
Il pratico rubinetto permette, a seconda delle esigenze, di poter spillare anche solo un bicchiere di vino al giorno, evitando di utilizzare le bottiglie che, una volta aperte, non assicurano una lunga durata al vino.