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Il suo gusto è mediamente fruttato, audace e piccantino, amarognolo, con sentori di mandorla, carciofo e pomodoro.


E poi il colore, che è un colore dalle sfumature verdi e gialle, cromie di un paesaggio che dalla dorsale appenninica si distende dolcemente fino alla rena adriatica, ritagliandosi anche un lembo del Tavoliere. Tutto questo è racchiuso in un prodotto di eccellenza: l’oliva Peranzana.


La Puglia si sa, è la regione dove è concentrata la maggior produzione di olio e nel suo profondo nord la sapienza contadina, tramandata da secoli, racchiude in uno scrigno tanta mediterraneità.



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Una grande campagna per divulgare i benefici di questa qualità di Evo è stata fatta all’OP Parco della Peranzana, il cui presidente, Nazzario D’Angelo, ha cercato di codificare i segnali provenienti dal mondo produttivo immettendoli in rete, al fine di creare una cooperazione agroalimentare.
Altro importante supporto viene garantito dal GAL Daunia Rurale, che mette in campo strategie utili per favorire lo sviluppo locale tramite l’utilizzo dei fondi europei.
A sottolinearlo è la presidente Paki Attanasio, donna tenace e grande imprenditrice, fermamente convinta che i valori aggiunti alle virtuose strategie di mercato siano passione, identità e umiltà. 


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Va da sé che ogni tipologia di prodotto alimentare - cibi, ortaggi o vini - per essere commercializzata deve seguire determinate regole.
L’intera filiera enogastronomica deve sottostare a leggi emesse dallo Stato italiano o dall’Unione Europea, tutto al fine di tutelare la salute dei consumatori, come sottolineato dal dott. Alfonso Mogavero, autore di uno dei progetti ATS legati a tale aspetto.
Fulcro delle ricerche sono i benefici stessi dell’olio, con i suoi vasti impieghi in campo medico, oggi valido supporto per la prevenzione di malattie vascolari e oncologiche, oltre che un prezioso nutriente nella dieta mediterranea.
Per il dottor Angelo Michele Carella, del Polo Oncologico di San Severo, nel modello della dieta mediterranea l’olio diventa il vero deterrente per le malattie cardiovascolari. È quindi assodato che parliamo di un prodotto ricco di polifenoli, sostanze naturali con proprietà antiossidanti dal forte potere salutare per l'uomo, dice il dottor Massimo Lombardi, responsabile SSD Rete Oncologica Ospedale Territorio - P.O. San Severo. Coordinatore Centro di Orientamento Oncologico ASLFG -, confermando anche una recente meta-analisi di studi che evidenzia come l'alto consumo di Olio Evo riduca lo sviluppo progressivo di tumori.


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Ma dell’olio ne facciamo buon uso?


A questa domanda risponde lo chef Renato Bernardi, uno degli ambasciatori della dieta mediterranea nel mondo, garante di una ristorazione di qualità. Il suo punto di forza è lo show cooking, durante il quale spiega il corretto utilizzo dei prodotti in cucina, nel nostro caso l’olio.


L’Olio da Peranzana va però gustato e riconosciuto.


Bisogna essere esperti assaggiatori come Domenico D’Apolito, che ci prende per mano, anzi no per naso e gola, e ci conduce lungo il viale della conoscenza di un buon olio di qualità.


L’evento presso la Tenuta Inagro ha avuto anche il suo testimonial in Michele Di Virgilio, il Ferro della fiction “Il Patriarca”.


Celestino Agostinelli
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